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Jacques Romain Georges Brel (arietino belga del '29, scomparso all'età di 49 anni a Bobigny) è una delle colonne sonore della mia vita.
Non soltanto per le canzoni, ma anche e soprattutto per lo sguardo che posava sulla sua terra d'origine le plat pays, il Belgio (e in fin dei conti, Villerupt - mia città natale - non è molto diversa).
Di certo non bello, fu marito fedifrago e padre assente ma severissimo, uomo per cui contavano solo gli amici, la musica, e tirar tardi fin oltre l'alba. Non proprio un bell'esempio. Eppure, ci ha lasciato musiche e parole indimenticabili.
Alla Adriano Celentano, oltre a cantare ha anche fatto film, di cui in genere si ricorda solo L'Emmerdeur. Poi 4 anni prima di morire, molla tutto e parte con un'attricetta conosciuta sul set di un film per le Isole Marchesi (Ile Marquises, in Polinesia), a bordo di un bimotore. Ma è già malato, gravemente (cancro ai polmoni).
Il 7 ottobre 1978 viene rimpatriato d'urgenza e il 9 muore di embolia polmonare.
Riposa accanto a Paul Gauguin (ad Atuona,Hiva Oa nell'arcipelago delle isole Marchesi).
Metto qualche sua canzone, qui di seguito.
Quand on n'a que l'amour (1957):
Ne me quitte pas (1959):
La valse à mille temps (1959):
una divertente (ma anche feroce), Les Flamandes (1959):
e infine Le plat pays qui est le mien (1962), la mia preferita:
3 commenti:
Trent'anni fa .... Eh oui!
T'as raison : 30 années, pas 20 !
J'ai lestement changé de titre : que le temps passe vite !
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