sabato 9 marzo 2013

Pensierini sulla ricostruzione di una città (osservando una targa)

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Quando esco dall'università per andare alla stazione ferroviaria che mi riporterà a casa, percorro il tratto di strada che le separa con gli occhi all'insù.

Ecco che cosa ho trovato durante il tragitto:





È un esempio (non l'unico) di altorilievo al di sopra delle porte (qualcosa che mi ricorda il razionalismo italiano e terra-terra l'urbanistica fascista). Tecnica e uso della tecnica su influenza degli americani che parteciparono finanziariamente alla ricostruzione di Caen e ammirativi del Razionalismo italiano (cfr. stile del Campus 1 dell'Università di Caen), qui qualificato come Modernismo.
A qualche metro dall'altorilievo, campeggia questa targa:





Traduco per i non francofoni:

«Simbolo della rinascita di questa città annientata e liberata nell'anno 1944 questa nuova piazza è stata costruita dai raggruppamenti di sinistrati dal 1948 al 1960 sotto la direzione di Marc Brillaud de Laujardière architetto capo».

La nuova piazza è Place de la Résistance
Marc Brillaud de Laujardière è praticamente l'uomo che ha ricostruito Caen dopo i bombardamenti alleati. Si è occupato anche della ricostruzione di Saint-Malo, quasi interamente distrutta, ma pur non essendo un'esperta - a occhio - mi pare che il concetto di base sia stato diverso: nella cittadina bretone si è ricostruita una città di cartone, nel senso tale e quale al passato (ma è tutto falso).

Saint-Malo oggi : www.linternaute.com

Per Caen invece si è pensato a ricostruirla in maniera moderna, un po' come fece - ma meno indiscriminatamente - l'architetto Auguste Perret, il quale modernizzò Le Havre in maniera forsennata, perlomeno  a giudizio di Brillaud de Laujardière.
Per la città normanna si utilizzò la pietra del luogo, la cosiddetta pierre blonde di Caen, una pietra che viene dal mare, calcarea, di un bianco crema tendente al giallino, senza asperità, molto malleabile.

Le Havre oggi www.paesionline.it

A Caen, il risultato finale è un ibrido:
tendenza haussmanniana modernizzata, pietra bionda di Caen, zone rimaste antiche (Le Vaugueux), il castello rimasto intatto per fortuna - nonostante Yves Guillou (all'epoca sindaco della città) avesse proposto di farlo attraversare da una sorta di via trionfale -.


©Jacqueline Spaccini

Proseguo la mia strada.

sabato 2 marzo 2013

Torta alla frutta secca degli sportivi (Gâteau aux fruits secs des sportifs)

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Premessa: la ricetta mi è stata data da una compagna di nordic walking, Anne-Sophie... da tutti richiesta (la ricetta), dopo averla assaggiata e contesa, giacché vista la bontà, è finita in un attimo.

Avvertenza: questa torta deve contenere almeno 12.000 calorie per fetta. Poi non dite che non l'ho detto. Noi l'abbiamo mangiata dopo 2 ore di marcia nella foresta di Meudon, sulla neve...

TORTA ALLA FRUTTA SECCA DEGLI SPORTIVI

Ingredienti: 

3/4 di un pacchetto di petit beurre LU (o anche altra marca o anche petit brun - per gli italiani: semmai, ORO SAIWA). Da un minimo di 20 a un massimo di 24 biscotti, per intenderci.
150 g di burro
2 uova
1 barattolo di latte condensato zuccherato (1/2 kg; ma anche di meno e anche di più, a occhio)
frutta secca di ogni tipo (nocciole, noccioline, noci, mandorle, uvetta, mirtilli, noci pecan)
albicocche secche intere snocciolate morbide
un goccio di rum (aut altro liquore) oppure di vaniglia (fialetta o altro)
1 stampo tortiera dal diametro di max 24 cm (meglio se 22 cm ) già imburrato.

Preparazione:

Schiacciare grossolanamente i biscotti e mescolarli con il burro fuso.
Tappezzare il fondo della tortiera.


Disporvi sopra un bello strato di frutta secca.


In un contenitore, sbattere le uova con il latte condensato, aggiungere un po' di vaniglia o di liquore (io ho messo il rum). Versare il tutto sopra la frutta secca.


Cuocere dai 30 ai 40 minuti a 180°C in un forno preriscaldato.
Ecco il risultato: