(22 marzo 2008) photo by Jacqueline Spaccini © All rights reserved
martedì 14 ottobre 2008
La carte vitale assurance o dei contrattempi col sistema sanitario francese
Eccola qui, la maledetta cui non avrò mai diritto, quella che mi fa tribolare.
Riassunto delle puntate precedenti:
Metti che tu lavori in Francia e che non abbia la nazionalità francese (non sto a spiegare perché, lunga è la storia mia e della mia famiglia).
Dirai: Unione europea! Trattato di Schengen! Modernità! 2008!
Macché. Per avere diritto alla mutua francese bisogna produrre certificati su certificati, attestazioni dietro attestazioni. E non basta. I tempi di attesa per espletamento pratiche, poi...
Insomma, sono ancora in alto mare. Ma la carte vitale non me la danno, né ora né mai.
Sicché, quando tutto sarà alfine a posto (aveva ragione Buzzati), dovrò sempre - anche per andare dal farmacista - esibire il papiello attestante i miei diritti, farmi compilare seduta stante una feuille de soins (clicca qui) dal farmacista e aspettare il rimborso (parziale, eh!) delle spese sostenute per medicinali (e visite mediche, ma questo vale anche per gli altri).
La prima volta 6 mesi, poi solo 2.
Fai la mutuelle, allora! Ne vogliamo parlare? No, meglio di no.
Carte vitale... sì, ma vitale per chi?
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Pubblicato da
Jacqueline Spaccini (Artemide Diana)
alle
13:13
Etichette:
carte vitale francese
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