Cominciamo dall'inizio: chi è Marc Levy (senza accento)?
Un bell'uomo. E che cos'altro? Uno scrittore.
Uno scrittore di successo. Uno scrittore che ha un immenso successo.
Il 90% dei suoi lettori sono donne.
Non ha sempre fatto lo scrittore. Prima faceva l'architetto. A New York.
Otto anni fa si è trasferito a Londra, dove tuttora abita nel quartiere francese.
Da 8 anni, sforna un romanzo dietro l'altro. Ed ogni volta che pubblica, il suo è il libro più venduto nelle classifiche annuali.
E allora?
E allora la critica lo stronca, gli spezza le reni. Ogni volta.
Peggio che mai, Spielberg comprò i diritti del suo primo romanzo Et si c'était vrai? (Se solo fosse vero, in Italia) e ne fece fare un film (une broutille, a dire il vero).
Quasi tutti i periodici rifiutano di accordargli posto, di fare la recensione dei suoi romanzi, in ultima istanza di intervistarlo.
Quando, nel 2006, uscì il film Odette Toulemonde (cfr. post dedicato al fim), il cui coprotagonista maschile è uno scrittore, ebbi la netta sensazione che il personaggio di Albert Dupontel si rifacesse a Marc Levy.
Ora, la sorella di lui, Lorraine, sta girando un film tratto dal romanzo Mes amis, mes amours. Con attori francesi. Chissà che dirà la critica ora.
Qui vivra verra. Ce ne sont que des broutilles.
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P.S. Ricordo la sagacia di Pascal Fioretto che in un suo recente pastiche ha imitato alla perfezione (o quasi) lo stile di Marc: Et si c'était niais?.
Pascal Fioretto by @rteJS
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