12. [Zagorje, vicino una casa di contadini]
POPULUS NIGRA
(Pioppo nero)
(Peuplier noir)
M’hai scompigliato i capelli alle spalle
coi tuoi glabri rombi e leggeri.
Ho cacciato l’amento rubizzo impigliato
nella frangetta umida dello Zagorje
e mi sono voltata.
Non eri il cipressino che ricordavo, ma tu già
ti confondevi dietro un melo troppo gravido e malato.
M’hai salutata ondeggiando dolcemente il corpo:
eri grande e alto e lieve.
T’avevo avvicinato (giovinetta) in una pagina di
Balzac (ma superficialmente);
ho allora affondato
la mia carezza nella fessura della scorza tua profonda.
Il contatto è rimasto intatto e lo sento ancora qui,
pulsare nei polpastrelli.
Vedi, non ho dimenticato.
(JS, Arboraltaccuino, pubblicata)
Un giorno dovrò raccontare dello Zagorje. Non ora, troppo presto.
3 commenti:
Quanto mi piace quando parli di alberi, carissima!
Dice il saggio:
"....sono ancora forte, potrei fare il giardiniere..."
laDani
Ecco, anche a me piace da matti questo blog che sta diventando sempre più arboreo..
LaDani: ma "Lui" è un grande... ;)))
Bart: eh, tu sei un po' di parte, da un lasso di tempo in qua. :)
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