lunedì 27 aprile 2009

BABEL, un film in cui la lingua c'entra poco o nulla


BABEL (2006) Regia di Alejandro Gonzalez Inarritu.
Scritto da Guillermo Arriaga.


Questo film l'ho visto ieri sera. Mi è piaciuto molto.
Il trailer che metto qua sotto non è corretto, a mio dire. Non è basato né sulla velocità (il ritmo non è - fortunatamente - incalzante come sembrerebbe), né sulle lingue.
Sostiene la teoria dell'effetto farfalla.

Regia stupenda (ancor più della storia - abbastanza avvicente con un buco nero per la sospensione dell'incredulità di coleridgiana memoria); luoghi stupendi (Tunisia, Marocco, Messico e Giappone).

Se già non avevo alcun interesse verso ciò che non è europeo, questo film mi ha dato la definitiva comprova che non farebbe per me viaggiare lontano. Sono sulla linea di "Ascensore! Televisore! Luce! Telefono!" del personaggio nannimorettiano (Renato Carpentieri), sbarcato sull'isola di Alicudi (o non era forse Filicudi?)...

Bellissima la scena di lei (Cate Blanchett) che accarezza la mano di lui (Brad Pitt), impercettibilmente, per perdonarsi l'un l'altro del proprio dolore. E condividerlo.

Il filmato youtube purtroppo non restituisce la bellezza della fotografia


(Già m'era piaciuto 21 grammi... di questo regista messicano)