(22 marzo 2008) photo by Jacqueline Spaccini © All rights reserved
domenica 11 maggio 2008
Il possibile altrove
(Per F., che se n'è andato)
Se esiste questo possibile altrove, hai di già oltrepassato quella porta.
Tanti anni che non ti vedo F., ed oggi apprendo che da qualche giorno te ne sei andato da questo brulichio umano.
Vorrei dirti ciao, poterci credere, avere anch'io una speranza.
Ora ricordo di quando mi aiutavi in chimica ed io in italiano,
del giorno in cui mi portasti via la compagna di banco (diventata tua moglie nel tempo),
e ricordo la volta in cui ci vide mio padre per la strada, noi due insieme a passeggiare (e a parlar di chimica) e pensò che fossi un mio amorino,
e ricorderò per sempre l'eskimo verde che ti stava malissimo,
e poi un compleanno - il sedicesimo tuo -, che facesti in casa, col giradischi e i balli:
con me che pensavo al mio amore ungherese e tu ad L., la donna della tua vita (colei che ti è stata accanto fino alla fine, anche quando non era più la donna della tua vita).
E la canzone che amavamo tutti e due era questa:
Pubblicato da
Jacqueline Spaccini (Artemide Diana)
alle
21:59
Etichette:
la porta del possibile altrove
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4 commenti:
a te un grande abbraccio
e a F. un pensiero di luce....
val
Un bacio a te che hai passato prove dolorose.
Ti abbraccio forte forte, carissima. Il dolore ci fa struggere per ciò che si è perso, quando in realta bisognerebbe cercare di capire meglio l'essenza di ciò che si è avuto, insomma cambiare chiave di lettura. Questa è stato un po' ciò che mi ha sollevato dal dolore sordo e profondo, permettendomi di "tornare" tra le persone che amo e che mi amano. Mi sento immensamente fortunata ad avere avuto un padre come il mio, così come sei stata immensamente fortunata ad avere avuto un amico come il tuo.
Un bacio a te, Marta.
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