mercoledì 24 giugno 2009

La traduttrice incontra l'autore che ha tradotto


La traduttrice incontra l'autore che ha tradotto

Cioè io, me, proprio in persona personalmente.
Non è la prima volta, ma mi era capitato sempre con donne. Invece, prossimamente, incontrerò il mio autore, il mio primo-autore-uomo-tradotto-vivente, insomma quello che propongo da un bel po' di tempo.

Una sua novella, la pubblicai facilmente per Linea d'ombra (rara rivista che paga - o perlomeno, pagava), quasi dieci anni fa. La seconda novella, che amavo di più, ha conosciuto invece una storia bislacca: ha stazionato sulla scrivania di varie "addette" alla pubblicazione in riviste virtuali e cartacee.
L'ultima volta, per due anni, pazientemente chiedevo rilanciavo e attendevo mentre mi veniva detto - di sei mesi in sei mesi - Nel prossimo numero, uscirà nel prossimo numero...

Col tempo, avevo poi dimenticato novella e traduzione: un file perduto in mezzo ad altre centinaia di file del mio pc.

Giorni fa ho rimesso in ordine la mia libreria. Scivola a terra un foglio: è l'autorizzazione dell'editore a far pubblicare QUELLA traduzione senza pagarne i diritti.
Se penso a quanto m'ero battuta, per ottenerli! (Credo sappiate che i diritti di traduzione si pagano).
E allora, a un tratto, mi dico: E no, stavolta la novella dev'essere pubblicata! Mentalmente ho anche aggiunto un'espressione poco raffinata, capirete quale.

Sicché ho scritto a un'amica (non mi piace chiedere e in genere non chiedo mai per me stessa, ma stavolta ero determinata).
L'amica mi dà alcuni indirizzi. Sono una corretta: mando una proposta per volta. Poi quando vedo che non mi viene risposto, mi dico che è ora di farla finita di essere troppo corretta.
Mando a un'altra rivista. Qui, una responsabile mi risponde subito: le piace, la pubblica.
Però vuole anche l'autorizzazione dell'autore.

Sicché Jacqueline torna alla carica.
Ri-contatta l'autore sperando che non la mandi all'inferno (troppe volte gli ho millantato la pubblicazione di QUESTA novella).
E invece l'autore spedisce il consenso e l'invita a cena.

E ora lo incontrerò. Si parlerà di tutt'altro, attorno alla tavola, con la sua coniuge.
Eppure, c'è
un'intimità strana che nulla a che fare con il sesso: il fatto è che quando una (la sottoscritta) perde le ore a cercare le parole giuste per restituire l'altrui testo letterario, deve per forza cercare di penetrare l'autore e con ciò stesso la persona.

Naturalmente parleremo d'altro mentre penserò ad aggettivi, avverbi, virgole, sinonimi e verbi.
Parole pensate.
Le sue, le mie.


P.S. Dimenticavo. Il mio autore, oltre all'autore, fa il traduttore.

* * *

12 commenti:

Jacqueline Spaccini (Artemide Diana) ha detto...

Clode, hai ragione. Ho provato a inserire il traduttore automatico in francese: il mio testo è illeggibile!

(Sto in una botte di ferro) :D

♥ღStrampamollyღ♥ ha detto...

Spaccins' ma LUI CHI È?

marella ha detto...

Avvincente come un thriller. PERO' GENERALMENTE ALLA FINE DEL ROMANZO, VIENE DETTO CHI E' L'ASSASSINO, BESTIA!

Jacqueline Spaccini (Artemide Diana) ha detto...

No, io baro e non lo dico.

Jacqueline Spaccini (Artemide Diana) ha detto...

Marè, non hai capito che è un romanzo feuilleton? A puntate!

Anonimo ha detto...

necessita di verificare:)

Anonimo ha detto...

molto intiresno, grazie

Anonimo ha detto...

Perche non:)

Anonimo ha detto...

leggere l'intero blog, pretty good

Anonimo ha detto...

La ringrazio per Blog intiresny

Anonimo ha detto...

leggere l'intero blog, pretty good

Anonimo ha detto...

Perche non:)