sabato 13 giugno 2009

BORIS VIAN. E a Saint-Cloud le stelle NON stanno a guardare...

non è la giusta locandina, mais bon.

Oggi e domani, due giorni di concerti nell'appena creato Festival Jazz à Vian.

Sì, sì, quel Boris Vian che i più (o anche i meno) conoscono come scrittore irriverente degli anni Cinquanta. O come l'autore della canzone (e interprete) più volte censurata, Le Déserteur [1] (con molti altri interpreti come Serge Gainsbourg - di cui non ho trovato video -, Renaud - riscritta in parte, bellissima - e prima di loro, a mio avviso il migliore: Serge Reggiani); canzone famosa in Italia col titolo Egregio Presidente. Ma famosa anche negli States: metto qui la versione francese di Joan Baez.


(versione Ivano Fossati)

Ma divago. Dicevo: concerto jazz dedicato a Boris Vian, che da giovane leggevo quasi di nascosto.

Questo ragazzone che muore giovane assistendo alla prima del suo film e che faceva 350.000 cose insieme: scrittore, traduttore (di se stesso, ma questa è una storia divertente che racconterò un'altra volta), trombettista, autore di canzoni (una al giorno a partire da un certo giorno), ingegnere, inventore, quest'uomo - dicevo - è uno che la vita l'ha consumata dalle due parti della candela, come il replicante di Blade Runner.

Eh sì: con Sartre

P.S. Dimenticavo! C'è chi dice che è nato a Parigi. No, era nato a Ville d'Avray, 1 km da Saint-Cloud, da qui, insomma.
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[1] Per le canzoni e i loro testi, rimando a questo simpatico sito (clicca qui). Per Vian in generale, qui.

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