Il mio lavoro è aspettare. Oggi, per esempio. È da stamani che debbo scrivere una recensione di tre cartelle su un volume di 447 pagine. La consegna è prevista per sabato e debbo ancora iniziare a leggere il libro.
Eppure, so che non è mettendomi a leggere quando l'animo non c'è che riuscirò a scrivere qualcosa di buono. Almeno che lo sia (buono) per me. Non ho mai pubblicato recensioni senza aver prima letto tutto fino in fondo e riflettuto.
Naturale, normale, direte voi. Mica tanto, la maggior parte delle persone che fanno recensioni legge solo la quarta di copertina. E già.
Naturale, normale, direte voi. Mica tanto, la maggior parte delle persone che fanno recensioni legge solo la quarta di copertina. E già.
Intanto, il mio pensiero corre a un film di Wim Wenders, Il cielo sopra Berlino (1987).
Che connessione ci sarà?
Quale pensiero collega I notturni di Antonio Tabucchi agli angeli in bianco e nero di quel film meraviglioso?
Che connessione ci sarà?
Quale pensiero collega I notturni di Antonio Tabucchi agli angeli in bianco e nero di quel film meraviglioso?
E chi lo sa. Ma ci deve pur essere e - non so perché né come, ma questo lo so già - Bruno Ganz e Peter Falk andranno a finire nella mia recensione...
4 commenti:
che un'alta percentuale di recensori dia una fuggevole lettura al libro da recensire o, santi numi!, legga giusto la quarta di copertina (@.@) credo ahimè sia vero, ed è altrettanto vero che chi scrive le quarte di copertina il libro manco l'ha letto e vada ad intuito, oppure questa è scritta in modo fuorviante e sensazionalistic per catturate lo sprovveduto lettore :'(
D'altronde come si fa a recensire 20 libri a settimana? Io ne recensivo 4-5 e mi ammazzavo...
Un film che mi piace moltissimo.. e poi l'angelo che ho messo nella foto in alto del mo blog, e' proprio quello che aleggia nel cielo di Berlino di Wenders.. ;-) baci
È vero, Angelo: me ne sono accorta, dopo.
Baci a te
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