Ovvero: tutto si risolve, conoscendo i tempi verbali.
Antefatto: i biglietti ferroviari (con prenotazione) datati 17 e 18 dicembre non sono stati da me utilizzati, in quanto malata.
Li userò il 4 e 5 febbraio; non dovrebbero esserci problemi, i 2 mesi di validità non sono scaduti.
Per sicurezza passo comunque alla boutique SNCF di Saint-Cloud a chieder conferma.
Entro e sono le 9h45. Alle 10h20 è il mio turno.
Mi siedo, pongo la domanda - per me retorica - all'impiegata e quella mi fa:
Mi dispiace, ma deve cambiarli perché c'è la prenotazione. E perderà il 50%.
Antefatto: i biglietti ferroviari (con prenotazione) datati 17 e 18 dicembre non sono stati da me utilizzati, in quanto malata.
Li userò il 4 e 5 febbraio; non dovrebbero esserci problemi, i 2 mesi di validità non sono scaduti.
Per sicurezza passo comunque alla boutique SNCF di Saint-Cloud a chieder conferma.
Entro e sono le 9h45. Alle 10h20 è il mio turno.
Mi siedo, pongo la domanda - per me retorica - all'impiegata e quella mi fa:
Mi dispiace, ma deve cambiarli perché c'è la prenotazione. E perderà il 50%.
Che cosa?, faccio io incredula.
E sì.
E sì.
Segue botta e risposta in cui in sostanza io le dico che non è possibile, che mi è già capitato di perdere treni e di prendere quelli successivi, anche di un giorno, e tutto quel che ho perduto è stata la sola prenotazione.
Ma lei si dice irremovibile, e aggiunge che le regole sono cambiate.
Passa a questo punto a chiedermi le date che mi abbisognano, onde procedere alla sostituzione dei biglietti che tiene (ora lei) in mano.
Ma lei si dice irremovibile, e aggiunge che le regole sono cambiate.
Passa a questo punto a chiedermi le date che mi abbisognano, onde procedere alla sostituzione dei biglietti che tiene (ora lei) in mano.
E lì mi arrabbio come piace a me. In maniera gelida.
Chiedo di sottoporre la domanda all'impiegato più anziano (quello che mi sta sulle balle, il perfettino. Quello che mi è simpatico oggi non c'è).
Lui replica asserendo via via che:
- sulla linea normanna queste cose FORSE si accettano ancora (sulla linea normanna? forse?)
- Vous savez, Madame, les choses sont en train de changer...
Ora poiché - a casa mia - le cose che sont en train de changer non sono ancora cambiate, gli chiedo se può sostituire il presente durativo (in progress, insomma) con un passato prossimo e se la SNCF può cambiare le regole in corsa senza avvisare ses chers abonnés (i suoi diletti abbonati)...
Alla domanda il soggetto risponde: No.
Quindi dico io, con questi biglietti posso il 4 e il 5 febbraio prendere il treno perdendo solo la prenotazione, giusto?
Alla domanda il soggetto risponde: Giusto.
Bene, è quanto volevo sapere; saluto (freddamente) e me ne vado. Sono le ore 10:30.
Chiedo di sottoporre la domanda all'impiegato più anziano (quello che mi sta sulle balle, il perfettino. Quello che mi è simpatico oggi non c'è).
Lui replica asserendo via via che:
- sulla linea normanna queste cose FORSE si accettano ancora (sulla linea normanna? forse?)
- Vous savez, Madame, les choses sont en train de changer...
Ora poiché - a casa mia - le cose che sont en train de changer non sono ancora cambiate, gli chiedo se può sostituire il presente durativo (in progress, insomma) con un passato prossimo e se la SNCF può cambiare le regole in corsa senza avvisare ses chers abonnés (i suoi diletti abbonati)...
Alla domanda il soggetto risponde: No.
Quindi dico io, con questi biglietti posso il 4 e il 5 febbraio prendere il treno perdendo solo la prenotazione, giusto?
Alla domanda il soggetto risponde: Giusto.
Bene, è quanto volevo sapere; saluto (freddamente) e me ne vado. Sono le ore 10:30.
Constato una volta di più che nella lingua francese non esiste (non esiste più): Scusi, ha ragione lei.
(E che io ho veramente un sacco di tempo da perdere)