giovedì 4 ottobre 2012

Obliterare il biglietto giusto!

[Quel che segue è esattamente quel che mi è accaduto; il contraddittorio lo racconto in traduzione italiana]

L'IMPORTANZA DI OBLITERARE IL BIGLIETTO GIUSTO E I CONTROLLORI DELLA RATP




Sono una che oblitera il  biglietto sull'autobus (1€27) anche per solo due fermate (ahimè); non faccio mai la furba, insomma.

Giorni fa, dovevo recarmi alla facoltà di mio figlio per parlare con il direttore per via della borsa di studio che intende richiedere. Appuntamento alle 15h30 dall'altra parte della città: noi viviamo a sud-ovest fuori Parigi, l'università di mio figlio si trova a nord-est di Parigi sotto la Géode de la Villette. 

Un'ora, un po' più di un'ora. Mezzi di trasporto (da folli prendere l'auto): 1 bus + 1 trenino + 1 RER + 1 metro, il modo più veloce di arrivare a destinazione. Faccio un maxi-biglietto omnicomprensivo (nell'Ile-de-France non è come in Italia che con lo stesso biglietto puoi prendere auto e metro; senza contare che c'era anche un treno di mezzo). Bene. Con lo stesso biglietto, devo passare attraverso le bornes (i tornelli, mi pare si dica in italiano) dell'R.E.R (pronuncia: èr/ə/èr).


Ecco, in uscita dalla stazione R.E.R., bisogna far passare di nuovo il biglietto già utilizzato.
Lo passo e porcamiseriaccia mi dà il bollino rosso, come a dire: stai facendo la furba, questo biglietto non va bene!

Immediatamente dietro di me c'è un intero plotone di controllori. 
Sicché mi armo di coraggio e prima ancora di giungere al cospetto del primo controllore che si sta avvicinando, prorompo:
-Buongiorno! Non capisco, ho acquistato un biglietto valido da ** a **, controlli!
- Veramente...
- No, controlli, eppure avevo chiesto espressamente un biglietto valido da ** a **!
(comincio a innervosirmi, anche perché il controllore non sembra minimamente incoraggiato dalle mie parole a guardare il biglietto)
- Veramente, se mi lascia parlare...
- .... (sguardo mio interrogativo)
- Il suo biglietto va bene, è la macchinetta che è rotta.

Ah, ecco.
Mi fa passare. Passo. Saluto e ringrazio, dicendo che temevo fosse colpa mia (ho uno strano modo di manifestare il  mio senso di  colpa, ve lo accordo).

Riflessione a posteriori: ma se lui non fosse stato presente, come avrei fatto a passare? Io il salto "all'olio cuore"  (quello di Nino Castelnuovo, per intenderci) sui tornelli dell'R.E.R. non lo so fare!



2 commenti:

Paleomichi ha detto...

eri alla gare du Nord? è successo anche a me, mi sono sentita troppo in difficoltà. poi però ho provato la macchinetta a fianco e per magia ha funzionato ;)

Jacqueline Spaccini (Artemide Diana) ha detto...

La foto credo riguardi la gare du nord. Io ero a Châtelet-Les Halles.
Ciao!