Le Matin Maroc 22/02/2014 |
Da quando sono in Marocco, ho avuto modo di osservare che il copricapo indossato dalle donne marocchine (e non) che circolano per la strada si presenta sotto varie espressioni.
C'è anche una certa moda per quel che è della decorazione del velo stesso.
Intanto diciamo che mentre in Italia si usa la parola *velo*, così come in Francia si usa(va) quella di *foulard*, ora si tende a specificare meglio il tipo di velo islamico.
Aiutiamoci con le immagini del ritaglio di giornale [marocchino] che ho fotografato.
In alto, tutto a sinistra, vediamo il velo integrale, cioè il burqa (la burqa, in Francia), di origine afghana che abbiamo imparato a riconoscere non solo durante il conflitto in quelle terre, ma anche dopo un film iraniano del 2001, Viaggio a Kandahar. Le donne che portano il burqa vedono attraverso una «griglia» di tessuto.
dal film Viaggio a Kandahar (2001) |
Esso si accompagna in genere con l'abito (tchadri) dello stesso colore, solitamente nero, blu o celeste. Mi sarà capitato di incrociarne una, di donna vestita così, qui. Ma forse nemmeno.
Quel che ho visto di più coperto - per il momento - in Marocco è il niqab che mi fa un po' impressione, rendendo le donne un po' come tanti guerrieri ninja... Si vedono solo gli occhi.
immagine n. 2 dell'articolo di giornale |
Spesso incontro anche donne con il jilbab che copre tutto, tranne il volto, i piedi e le mani. Possono però aggiungersi i guanti per coprire le mani e un velo più o meno trasparente per il volto, il sittar, trasformandosi in niqab.
Ne comincio a vedere anche tra le giovani, prima (si fa per dire: sono qui da 10 mesi) lo notavo solo nelle donne più anziane.
Ne comincio a vedere anche tra le giovani, prima (si fa per dire: sono qui da 10 mesi) lo notavo solo nelle donne più anziane.
jilbab blu |
Se l'abaya - versione saudita del niqab - è obbligatorio (mi dicono) esclusivamente in Arabia Saudita e nel Golfo Persico (gli occhi non si vedono quasi per nulla o si vedono attraverso un fitto velo tipo tulle), poi su internet trovo abaya pakistani stupendi come questi.
Ora non va più di moda la parola tchador (parola persiana, cioè iraniana) - come nell'immagine 3 dell'articolo -, ma fondamentalmente corrisponde alla base minima del velo, che non è leggero come il velo e lascia scoperto il volto. Viene tenuto fermo con l'aiuto delle mani.
chador |
Ora come ora, in Marocco tra le mie studentesse quel che va di più è il hijab.
Ce ne sono di tanti tipi: appena messo sopra e si intravvedono i capelli, coprendo i capelli e lasciando libero il collo, coprendo anche il collo (immagine n. 4 e 5 del giornale), colorato, fiorato, velato, di lana, di cotone, con spille e spillette, etc.
Eccone un esempio:
Poi ci sono anche le ragazze e le donne che non portano il velo, ovviamente. Portare il velo non è attualmente obbligatorio in Marocco.
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