Non mi capita spesso, ma tavolta accade. Accade che inviti a cena una persona simpatica, ma di cui non so granché, soprattutto per quel che è delle sue abitudini alimentari.
Potrei chiedere, ma mi piace scommettere (rischio forte, lo so).
Sicché ieri sera ho invitato la mia vicina del 3° piano che credevo essere sudafricana (invece è nata in Rhodesia, oggi - da anni, lo so - Zimbabwe, ma io appartengo a un'altra generazione geografica) a cena da noi.
Biondissima, piuttosto britannica, col suo cagnolone malato, Jason, piena di premure (di sua iniziativa, mi ha tenuto le piante aromatiche mentre ero via), sorridente, e tanto sola che trova in mio figlio la persona con cui esprimersi nella sua lingua, mentre sta imparando il francese.
Insomma, una bella persona da invitare.
Siccome dice che quando passa davanti alla mia porta, sente profumi di cucina che la spingerebbero a suonare il campanello (passatemi il momento di sbrodolamento autoincensativo), ho preparato:
1. torsades (assomigliano ai fusilli della De Cecco, ma arrivano dall'Alsazia) all'uovo con sugo di pomodoro, tanto tonno con un pizzico di peperoncino e una spruzzata di prezzemolo italiano;
2. salmone avvoltolato, una mia pseudoinvenzione: 2 pavés di salmone allineati e sovrastati da rondelle di pomororo rosso tondo con 4 foglie di basilico e sale avvolti nella pasta sfoglia tesa che si richiude su di loro e viene spennellata di tuorlo d'uovo (l'albume servirà da collante). Il tutto in forno preriscaldato a 180° per 20-30 mn (a occhio).
salmone fresco "avvoltolato" nella pasta sfoglia e riposto in forno |
4. dessert di formaggi francesi
5. torta al cacao con variante di praline Vahiné all'interno.
Il vino, ottimo, l'ha portato lei: un Isabelle et Pierre Clément Châtenoy Menetou-Salon 2010 insieme con un bouquet di girasoli (mai pensato di regalare questi fiori) e un regalino per il nostro cane.
Jacqueline Spaccini @2011 |
È stata un'ottima serata.