mercoledì 17 dicembre 2008

Buon Natale, Joyeux Noël, Sretan Božić



Buon Natale e Felice Anno Nuovo
nelle tre lingue che frequento
(con un po' di anticipo, ma con affetto)

Tra un po' stacco internet e metto il notebook nella valigia...

lunedì 15 dicembre 2008

E io che attendevo le vacanze...



Ecco qua.
Ieri una innocente gita a Saint-Loup-de-Naud, per rivedere dei cari amici. Un attimo, mi giro col corpo dimenticando che c'è un gradino, in casa. Cado.

Un tonfo da 5 cm.

Risultato: frattura del malleolo, gesso, stampelle (le cannes anglaises qui sotto), anticoagulanti in sottocutanea ogni giorno e un prelievo di sangue (per controllare le piastrine) ogni due.



Vacanze all'aria. Mostre che non vedrò. Non so nemmeno se scendo, visto che mio marito dovrebbe guidare da solo per 1500 km la scatoletta della yaris, lui che svetta sull'uno e novanta. E anche se fosse, starei rinchiusa nella casa caprolatta.

Ho già pianto. Abbondantemente.
Ora mi alleno per casa con le béquilles, ché non è proprio facilissimo muoversi con esse. Poteva essermi successo qualcosa di peggio, lo dico per rincuorarmi, ché altro non mi viene.

sabato 13 dicembre 2008

che se una dovesse scegliersi un idolo, allora...

Sceglierebbe Marlene Dietrich...



Vabbè, ne parlai anche qua.



Poi mi chiedo perché amo tanto la frangia...



E la bellezza sfrontata, senza trucco, senza intenzione...



E le gambe (ok, così magre mai)



Shanghai Express. Un monumento, a von Sternberg.



... eh.


Ecco qui per esempio. Ha 77 anni (con David Bowie) Just a gigolo:




Poi uno dice la seduzione (Shanghai express):



Qui ha già 31 anni. Non pochissimi, per l'epoca.

venerdì 12 dicembre 2008

Monoprix :davanti al reparto polli


Monoprix, reparto carne. Frigo. Sono immobile davanti ai petti di pollo da scegliere.
Due signore sull'ottantina litigano - come possono litigare due borghesissime e biondissime ottantenni francesi.
Alla fine, una delle due - la più prepotente - dice all'altra che è un'emmerdeuse.
Suona un po' forte.
Io e una signora accanto a me ci guardiamo negli occhi, mute solleviamo le sopracciglia ognuna come sa e può.

Torno ai miei petti di pollo (costano un bel po') e la signora con la quale ho scambiato lo sguardo - una bella sessantacinquenne - mi fa:

Sa perché l'ho guardata così intensamente poco fa?

Io vorrei dirle perché eravamo stupite dal linguaggio colorito della signora anziana tutta in ghingheri... ma poi decido che è meglio rispondere in fretta con un
No...

E lei:
Perché lei mi ricorda tantissimo Sonia Rykiel. Ha il suo stesso look. Il suo stesso charme.

Decido che io non so chi sia Sonia Rykiel e sgrano gli occhi.

Presumo che sia un complimento, faccio.

E lei:
Vorrei ben vedere.

Continuo la spesa, ho preso i petti di pollo, ma intanto mi torna in mente un'immagine della tizia - un'immagine vaga, fatta di capelli rossi e di faccia spigolosa, triangolare, una tizia - per dirla tutta - che non mi piace per niente.

Torno a casa, scarico tutti i pacchi e le borse al coniuge e mi precipito su internet.
Come dicevo io. Questa è Sonia Rykiel nella migliore delle ipotesi e questa com'è oggi (ebrea polacca nata a Parigi nel 1930. Se ho scritto ebrea polacca è perché da sempre qualcuno mi chiede se io sia ebrea [la risposta è no] e se non proprio polacca, comunque con la faccia che mi ritrovo, se provengo dell'Est Europa [idem]).

Insomma, la Rykiel ed io in comune abbiamo solo i capelli (colore e taglio) e uno sguardo volitivo.

Già tempo fa mi dissero che assomigliavo ad Anjelica Houston (e non è un complimento)... Ora la Rykiel...

Domani vado dal parrucchiere, cambio capelli e mi compro un nuovo stock di trucchi e di creme toglirughe. Ecco.

Ebbàstacosstésomiglianze!

Stamattina...


Me ne vo qui, col marito. A vedere...


La mostra del Mantegna. Era ora, ci voleva.

martedì 9 dicembre 2008

Perro atropellado, ayudado por otro perro

Lo so, sta su yahoo, se ne parla dappertutto, però è troppo bello da vedere... (anche se per il cane soccorso non c'è più nulla da fare). Credo che non dimenticherò mai queste immagini.



(Notare che se non erro nel titolo cileno l'accento è messo sul cane aiutato e non sul cane che aiuta)

Sono di certo un mostro (autocompiaciuto, vieppiù)

Sì, lo so, lo so, me ne compiaccio. Ci rido sopra, perché io non mi prendo sul serio. Ma quest'anno sono proprio una prof mostro per gli studenti del primo anno.

A parte i mail che ricevo da parte loro tra l'angosciato e l'obbediente,

Esempio : (copioincollo con anche gli errori di italiano)

Buongiorno professoressa.

Ho letto la sua risposta al mio mél soltanto adesso perché quando ho guardato i miei mél ieri prima di partire dell'università (verso le 3) non c'era ancora la sua risposta. Quindi non ho potuto fare l'analise e come non ho internet è tutto un casino!
Caso mai lo faccio su un foglio e le gli daro' mercoledi. Non so come fare perché non so neanche se le va bene : perché se lei mi risponde potro leggere il suo mél soltanto martedi...
vabbè penso che è meglio di farlo su un foglio che di non farlo affato!
Spero che le andrà bene lo stesso. Ma non si preoccupa, sto pensando a prendere internet a casa mia, ma non so ancora quando c'è l'avro'...
Mi scusi di non poter inviarle l'analise.
La ringrazio del suo aiuto.
A mercoledi,
M.B.

ora ricevo anche questo tipo di justificatif:




Ma questa giustificazione (odio il burocratico giustificativo) , l'ho ricevuta perché ho accordato alla studentessa in questione di fare l'unico compito in classe (partiel o épreuve sur table a Parigi, contrôle continu a Caen) in differita, il giorno dopo, dalle 8h alle 9h. La fanciulla ha l'esame di patente - il giorno del compito collettivo- alle 1oh20 e Beauvais si trova a 208 km da Caen.

dal film(etto) Le bal de l'horreur in cui i proff sono tutti psicopatici...

Io mi diverto e sono anche contenta di disciplinare un po' gli studenti neofiti. Poi mi rilasso negli anni successivi, anche se loro non se ne accorgono più. Spero che almeno sia evidente - per loro - la mia passione (a parte la serietà/severità).

Ah, la vache !

O me la canto e me la suono da sola? E vabbè, su, concedetemelo.

domenica 7 dicembre 2008

Momenti ... così

Quartier La Défense: La Grande Arche (photo by @rteJS)

Ci sono rari momenti nella mia vita in cui provo un immenso amore verso le persone che conosco, quelle a cui voglio veramente bene, quelle che stimo, quelle per cui ho una simpatia, toutes catégories confondues.

Ecco, ora è uno di quei momenti.

sabato 6 dicembre 2008

La Debâcle Des Sentiments (video irriverente)

Canzone meravigliosa che ho già messo qui, un bel po' di tempo fa.
Ora i due (Stanislas & Calogero) hanno fatto un clip veramente divertente che prende in giro "Des chiffres et des lettres " (programma che mi ammorba dal 1972), ribattezzandolo Des mots et des mots.

Le parole del testo sono tutte prese dal lessico di guerra per parlare di un amore finito.
Se avete buone cuffie, si sentono anche gli spari di cannone.






Il testo per chi volesse cantare:

Notre amour
Faute de combattants
De guerre las
a déserté le camp
Drapeau blanc
Nous battons en retraite
On se rend
On ne compte plus les pertes

Refrain:

C’est la débâcle des sentiments
C’est la déroute des faux-fuyants
Signons le pacte sans faux-semblants
On a plus le coeur à se battre
C’est la débâcle des sentiments
C’est la déroute des faux-fuyants
Signons le pacte sans faux-semblants
Autant en finir sur le champ.

Nos soldats
Ont déposé les armes
Les trompettes
Ont joué l’adieu aux larmes
L’armistice
On ne le fêtera pas
Pas non plus l’amour mort au combat

Refrain:

C’est la débâcle des sentiments
C’est la déroute des faux-fuyants
Signons le pacte sans faux-semblants
On a plus le coeur à se battre
C’est la débâcle des sentiments
C’est la déroute des faux-fuyants
Signons le pacte sans faux-semblants
Autant en finir sur le champ.

Sonnez trompettes
Sonnez tambours
Sonnez trompettes
Sonnez tambours
Trompettes
Sonnez tambours
Sonnez trompettes
Tambours
Sonnez, Sonnez, Sonnez

Refrain:
C’est la débâcle des sentiments
C’est la déroute des faux-fuyants
Signons le pacte sans faux-semblants
On a plus le coeur à se battre
C’est la débâcle des sentiments
C’est la déroute des faux-fuyants
Signons le pacte sans faux-semblants
Autant en finir sur le champ

Sur le champ
Sur le champ
Sur le champ...

venerdì 5 dicembre 2008

Io non capisco la gente ...

questa foto bellissima non è mia, bensì di: petitpoua.au-jardin.fr/

(l'anno prossimo faccio il calendario con le insegne artistiche anciennes)

... che non ci piacciono i crauti (clicca qui per la canzone)? No, non c'entrano nulla i crauti (i fichi, per Guccini).
Io non capisco quelli che propongono i calendari on line.

Mi spiego. Come ogni anno, dopo aver a fatica selezionato [non so perché me ne ritrovo sempre oltre 2o] 12 foto scattate da me per il calendario dell'anno prossimo da offrire in dono, mi sono recata dal mio fotografo di fiducia. Sono pigra, non mi va di pagare on line, porto da lui le foto digitali, lui contatta la PICTHEMA, pago quel che debbo pagare e in capo a una settimana ho gli 8 calendari commissionati.

Macché. Il giovincello alla cassa mi dice che occorrono 15 gg minimo e poiché io parto tra 14 gg non posso rischiare (d'altronde il giovine non pare interessato a convincermi del contrario).

Allora provo tutto questo pomeriggio a scaricarmi il programma da sola e pagare on line (quelli che propongono calendari on line assicurano una consegna entro 3-4 giorni. In Francia non si festeggia l'Immacolata).

E provo subito con Pichtema (metto il numero licenza indicatomi da loro. Nisba, non viene accettato). Provo altre tre ditte (ci vuole tempo, sapete, bisogna ogni volta scaricare il logiciel, insomma il programma e poi inserire le foto mese per mese). Per un motivo o per l'altro (uno dei quali, l'acquisto non sécurisé e francamente se non vedo https in alto e lucchetto in basso, non faccio compere on line con la carta di credito), il parto non ha luogo.



Alla fine mi rivolgo alla santa FNAC. Tutto bellissimo, tutto efficiente; sono loro cliente. Il logiciel si carica che è un incanto, il calendario mi si costruisce sotto agli occhi, mi danno anche l'anteprima - gli altri programmi no -, costicchia, ma fa nulla, della FNAC mi fido. Posso andarlo a ritirare al negozio sicché mi risparmio le spese di spedizione... E allora dov'è il problema?

Ne posso ordinare uno solo. Ma si può?

Metto qui il mese di settembre e il mese di dicembre 2009...


settembre 2009 (lo stagno di Chatenay-Malabry) photo by @rteJS

dicembre 2009 (La Défense) photo by @rteJS



giovedì 4 dicembre 2008

Brownies (ricetta)

Dopo 4 giorni a Caen, rientrata nel primissimo pomeriggio, in attesa che rincasasse il figliolo, gli ho preparato i brownies che a lui piacciono tanto.
Ricetta veloce di seguito.


BROWNIES

Ingredienti:

1 uovo
125 g di burro
3/4 cucchiaino tè di lievito chimico
125 g farina bianca
125 g zucchero bianco
125 g zucchero bruno, grezzo (cassonade)
6 cucchiai di polvere di cacao non zuccherata
noci spezzettate di pécan (minimo 50 g max 125 g)
_____________

1 stampo per dolci quadrato 20 cm diametro


Preparazione: far fondere burro (al microonde si fa prima) e lasciar intiepidire. In un contenitore sbattere uovo zucchero bianco e zucchero grezzo; versare il tutto nella terrina col burro fuso e mescolare velocemente (non troppo a lungo). In un'altra terrina, mescolare farina, polvere di cacao e lievito. Incorporarli all'impasto già pronto. Aggiungere le noci spezzettate e versare nello stampo quadrato già imburrato e infarinato.
Il composto sarà un po' duro e quindi farete un po' fatica a spianare l'impasto.

25 minuti al forno a 180° (forno già riscaldato).

Lasciar raffreddare e tagliare a quadrotti.
Buon appetito.

venerdì 28 novembre 2008

E mi ricordo ancora... AMIENS

Amiens,
la città in cui il vento scivola
immemore e leggero





Amiens, città della Picardie poco frequentata dai turisti.
Città che amo (tutte le mie foto esclusivamente cartacee sono nei cartoni caprolatti, in Italia).

Ma uno che ci va a fare ad Amiens?

C'è la Cattedrale. Sì, sì, certo. Ma io c'ero andata per un altro motivo.
In primo luogo per il suo azzurro.
Ad Amiens inventarono il blu fatto colla guède, una pianta che dà un azzurro particolare che fece la fortuna della Piccardia, a suo tempo.


Ora non esiste più (e non riesco a capire perché). L'ho visto riprodotto [ma chimico] sulle pareti di una stanza d'albergo (in cui presi immediatamente alloggio, innamorandomene): un colore meraviglioso.



Amiens, Samarobriva romana... col suo quai Bélu nel quartiere Saint-Leu, lungo il quale indolentemente ci si trascina per scegliere un tavolo, ma dove non si pensa per davvero di vivere, mentre la Somma, placida (ma quando la vidi io, non lo era per niente), sembra scorrere immobile.

Amiens è la città del mio beneamato Choderlos de Laclos.


E quando lo dissi a qualcuno di loro (loro, gli Amiénois), mi venne risposto che ignoravano chi fosse... Ma come... E Les liaisons dangereuses?!?


Amiens. La città in cui aveva scelto di stabilirsi (per amore) l'altro mio adorato, Jules Verne. Certo, lui era di Nantes, ma quanto ha fatto per Amiens! E la sua casa era ridotta in rovina (hanno cominciato a ristrutturarla nel '98), se non fosse stato per un gruppo di sei persone verne-adoranti... Amiens è una città sprecona, ha l'oro tra le mani e non sa farlo fruttare...


La casa piena di cose segrete di Jules Verne : ricordo la gioia di mio figlio piccolino, appena sette anni, a scoprire pareti segrete che si aprivano spostando un libro... e il laboratorio dello scienziato!


Ho ancora negli occhi l'orribile torre Perret costruita nel 1960 (e all'epoca, il grattacielo più alto dell'Europa dell'ovest: oltre 100 mt). La vedo e penso: Stalin.


E poi a Amiens c'è il circo. In muratura, però. Il circo?!? Sì, sì, lo volle Jules Verne. Municipale.

E poi c'è il parco di Marquenterre, ornitologico. Bello e selvaggio.


E per i golosi (io no, non lo sono), ci sono i macarons d'Amiens, che non hanno granché a che vedere con i macarons che trovate nelle rivendite commerciali (che sono su base di meringa). Il macaron di Amiens è fatto di mandorle, zucchero, miele, albume, olio di mandorla dolce ed essenze di mandorle amare (sì, sì, Marè: una specie di amaretto!).

Amiens. Io ci voglio tornare.

Corticoïdes : plauso o vituperio?


Io non lo so perché continuo a sentirmi tanto male.

Sarà anche per colpa della fine dell'effetto del Solupred (la mia dose era 4 compresse al dì)?

E parliamone, del Solupred.
Corticosteroide dall'effetto immediato, è un antinfiammatorio potente (ma si usa anche per sclerosi multiple, miastenie). A parte che disinfiamma (cosa di cui non mi sono accorta), dà effetti collaterali di cui invece ci si accorge subito.

1. Grande potenza fisica (almeno questa è la sensazione).

2. Grande acume: si ha l'impressione di capire tutto molto più velocemente del solito, di fare connessioni logiche più rapide e performanti; gran proliferare di idee e progetti.

3. Assenza totale di sonno: ma senza agitazione, senza mancanza. Le 3h del mattino come se fossero le 11h30. Nessuna sensazione di stanchezza.

4. Euforia, ottimismo, allegria. Voce sopra le righe.

5. Totale assenza di dolore fisico.

Sulla notice, c'è scritto che se si è atleti e si è soggetti a un test antidoping, si risulterà positivi (e quindi 'sti atleti non vengano a dire: non ne sapevo niente, ché io mi sentivo un dio, col solupred in corpo).

Allora, bilancio. L'ho preso per 5 gg; ho smesso 2 gg fa.
Ho avuto gli effetti di cui sopra.

Ora ho dolori in tutto il corpo, la tosse pare di nuovo esser tornata (solo la grassa), una gran stanchezza (ma dormo di nuovo almeno 8 ore per notte), una gran tristezza.
Sento fatica ovunque.

Ecco, la sensazione è stata proprio quella di sentirmi una (felice) drogata (ma in qualche modo deresponsabilizzata, déculpabilisée, visto che era un farmaco).


mercoledì 26 novembre 2008

Finestra sinistra del salone


Lo so, sono recidiva, ma ogni tanto mi piace mettere quello che vedo dalla finestra in questo momento... (insomma... questo... ora è buio)
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domenica 23 novembre 2008

Tombe la neige...

cantava Adamo.

Eh sì, da poco più di un'ora nevica forte, fortissimo, qui a Saint-Cloud.


Che meraviglia! Io sono ancora ammalatissima.
Dopo la tracheite (che conservo), ora ho anche la bronchite.

Temperatura corporea di questa mattina appena sveglia: 34.4

Sono morta e non me ne sono ancora accorta.

venerdì 21 novembre 2008

IKEA est là

Facciamo conto che io voglia comprare o regalare un tappeto visto nel catalogo/magazzino di IKEA. Non mi trovo nel mio Paese e mi reco dunque nell'IKEA del luogo.
Mi piace questo:TAPPETO INDO GABBEH B

Costa la stessa somma in tutte le IKEA? Vediamo... In Francia costa 149€. In Italia, 199€.

(In Italia, due possibilità: questa oppure questa.)


Com'è possibile? Andiamo a vedere i materiali e controlliamo MEGLIO:
Il tappeto dell'IKEA francese [149€.] è: 200x140, 100% pura lana vergine Woolmark, annodato a mano.

Il primo tappeto italiano, quello che costa 199€, è esattamente uguale al cugino parigino solo che non si capisce per quale motivo il romano costa 50€ di più.

Il secondo tappeto italiano, quello che costa 29,95€, è 90x60 (per il resto, identiche caratteristiche dei fratelli).

Insomma va a finire che IKEA è meno cara in Francia che in Italia? È mai possibile?

Beh, divertitevi un po', vi metto tutti e due i cataloghi on line:

IKEA FRANCE

IKEA ITALIA




giovedì 20 novembre 2008

La macchina è malata come me...



E allora l'ho portata all'atelier per farla riparare.

Domanda: prima d'esser malata? No, con la febbre, giacché mi illudevo ancora di poter guarire prima di domani e poter partire per Bruges la fiamminga.
Risultato: è peggio di me, ogni giorno ce n'è una: e i dischi dei freni e la pompa ad acqua e alla fine ci si è messa pure la poulie (la puleggia, credo).
Preventivo finale (e telefonico): 750 euro (una botta di manodopera).

Gli (gli: al meccanico che m'ha telefonato) ho detto di venirmi incontro, di mettersi una mano sulla coscienza.
Credo che la sua coscienza si libererà facilmente del peso della mano con uno "sconto" di 50 euro.

Gli tremava la voce... avrà pensato che stavolta avevano davvero esagerato? Chi si intende di pezzi di motore e di manodopera toyota? Io potrei saperlo telefonando ai miei fratelli, ma poi di sentirmi dare della stupida non mi va.
_____________________

mercoledì 19 novembre 2008

Sto così da giorni

martedì 11 novembre 2008

E che je voj dì?



Bravo, bravissimo. Lui e i musicisti.
(Grazie, LaDani)

domenica 9 novembre 2008

Al telefono con la mamma...


- Mamma, sai ieri ha chiamato Tabucchi... Non so se...

- Ma sì, certo! Adesso ha anche fatto un film...

- ... (Tabucchi?!?)

- Certo, un bell'uomo. Anzi, proprio un bel ragazzo!

- ... (Tabucchi?!?)

- Mamma, ma sei sicura che stiamo parlando della stessa persona?

- E certo! Alessandro Tabucchi.

- Antonio, mamma! Antonio Tabucchi.

- Alessandro, Antonio... Ah, forse mi confondo con quell'altro, come si chiama... ci hai scritto qualcosa sopra pure...

- Mamma, se è per questo ho scritto pure su Tabucchi... Ma forse parli di Alessandro Baricco.

- Ecco, sì sì: Baricco.

__________

Per dire: ho vissuto vari anni a Zagabria, in Croazia. Mia madre era convinta che abitassi a Praga - per lei sempre Cecoslovacchia - o forse in Polonia.
Da quelle parti, insomma.
Adoro la mia mamma.


sabato 8 novembre 2008

Rispondere al telefono...


Quando squilla il telefono in casa nostra, nessuno vuole rispondere.

Sicché mio marito attraversa l'appartamento (non è una reggia, ma almeno 5-6 squilli se ne vanno così, tra il salotto e lo studio) con il cordless in mano, senza nemmeno guardare di quale numero (italiano? francese? croato?) si tratti e mi passa l'apparecchio come fosse una questione di vita o di morte, ma che comunque riguarda solo ed esclusivamente me.

Il 90% delle volte riguarda lui.

E allora questo pomeriggio.

Immaginate la scena e il mio sguardo spazientito che accompagna la voce con la quale stancamente dico:

- All
ô-oui-pronto?

E dall'altra parte:

- ... Buonasera.


- Buonasera, dico io. Con chi parlo?

- Sono
Antonio Tabucchi.


Ecco.


Sempre per lui, le telefonate.


venerdì 7 novembre 2008

Caen di mattina

La rue Saint-Sauveur (photo by @rteJS)

Di questi giorni, sotto il crachin...
Amo questa via, che è poi quella in cui abito quando risiedo a Caen.

E tanto più mi piace, al mattino, quando ovunque c'è silenzio e odo risuonare i miei tacchi sulla pavimentazione stradale.

Amo quel negozio di cui vedete appena il rivestimento in legno dipinto di celeste: è una libreria che si chiama Memoranda. Vende libri d'occasione e a volte vi si fanno delle piccole scoperte.

D'altronde, la rue Saint-Sauveur è via di librerie e di birrerie, di ristoranti e bar.

E altro, che ora non sto a raccontare.

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giovedì 6 novembre 2008

Dove sono finita?

Sono al laboratorio.


Mi sfogo un po', poi torno qui.

lunedì 3 novembre 2008

Quiz n. 2 per tutti

A grande richiesta (per vie sotterranee, mailiche, telefoniche e persino anobiiane), ecco a voi il secondo Quiz per tutti.


Inventore americano.

TIME OVER
LA VINCITRICE È: LaDani.
Il personaggio raffigurato è E. OTIS, inventore dell'ascensore moderno.


Latito un po' di qua, ché sono impegnata... di là, nel laboratorio.