Amiens,
la città in cui il vento scivola
immemore e leggero
la città in cui il vento scivola
immemore e leggero
Amiens, città della Picardie poco frequentata dai turisti.
Città che amo (tutte le mie foto esclusivamente cartacee sono nei cartoni caprolatti, in Italia).
Città che amo (tutte le mie foto esclusivamente cartacee sono nei cartoni caprolatti, in Italia).
Ma uno che ci va a fare ad Amiens?
C'è la Cattedrale. Sì, sì, certo. Ma io c'ero andata per un altro motivo.
Ora non esiste più (e non riesco a capire perché). L'ho visto riprodotto [ma chimico] sulle pareti di una stanza d'albergo (in cui presi immediatamente alloggio, innamorandomene): un colore meraviglioso.
In primo luogo per il suo azzurro.
Ad Amiens inventarono il blu fatto colla guède, una pianta che dà un azzurro particolare che fece la fortuna della Piccardia, a suo tempo.Ora non esiste più (e non riesco a capire perché). L'ho visto riprodotto [ma chimico] sulle pareti di una stanza d'albergo (in cui presi immediatamente alloggio, innamorandomene): un colore meraviglioso.
Amiens, Samarobriva romana... col suo quai Bélu nel quartiere Saint-Leu, lungo il quale indolentemente ci si trascina per scegliere un tavolo, ma dove non si pensa per davvero di vivere, mentre la Somma, placida (ma quando la vidi io, non lo era per niente), sembra scorrere immobile.
Amiens è la città del mio beneamato Choderlos de Laclos.
Amiens è la città del mio beneamato Choderlos de Laclos.
E quando lo dissi a qualcuno di loro (loro, gli Amiénois), mi venne risposto che ignoravano chi fosse... Ma come... E Les liaisons dangereuses?!?
Amiens. La città in cui aveva scelto di stabilirsi (per amore) l'altro mio adorato, Jules Verne. Certo, lui era di Nantes, ma quanto ha fatto per Amiens! E la sua casa era ridotta in rovina (hanno cominciato a ristrutturarla nel '98), se non fosse stato per un gruppo di sei persone verne-adoranti... Amiens è una città sprecona, ha l'oro tra le mani e non sa farlo fruttare...
La casa piena di cose segrete di Jules Verne : ricordo la gioia di mio figlio piccolino, appena sette anni, a scoprire pareti segrete che si aprivano spostando un libro... e il laboratorio dello scienziato!
Ho ancora negli occhi l'orribile torre Perret costruita nel 1960 (e all'epoca, il grattacielo più alto dell'Europa dell'ovest: oltre 100 mt). La vedo e penso: Stalin.
E poi a Amiens c'è il circo. In muratura, però. Il circo?!? Sì, sì, lo volle Jules Verne. Municipale.
E per i golosi (io no, non lo sono), ci sono i macarons d'Amiens, che non hanno granché a che vedere con i macarons che trovate nelle rivendite commerciali (che sono su base di meringa). Il macaron di Amiens è fatto di mandorle, zucchero, miele, albume, olio di mandorla dolce ed essenze di mandorle amare (sì, sì, Marè: una specie di amaretto!).
Amiens. Io ci voglio tornare.
Questo tuo mettere le mani avanti, come dire..... m'indispone.
RispondiEliminaBella comunque Amiens. E' sempre stata una città di cui ho sentito accennare al volo ed ora riesco a capire che cosa è. Grazie.
Mbciù!
fantastica descrizione...vedi che funzioni anche senza droghe..
RispondiEliminail famoso azzurro...conoscevo anche io...
Marellina, scherzi, nevvero?!? :***
RispondiEliminaGrazie, Stellissima!
Stavo cercando una città dove passare il prossimo weekend tra le molte che la Francia propone. E a un tratto ho trovato queste notizie: grazie, sconosciuta viaggiatrice! Sono fantastiche e fanno venire voglia di partire subito. Che animo sensibile le ha scoperte? E quei colori che sanno di così buono li troveremo anche noi? Be' noi e la nostra famiglia di castorini viaggiatori lo scopriremo presto - insieme con la cioccolata calda. Grazie, grazie, grazie, un tenerissimo saluto. G.
RispondiEliminaE smettila.
RispondiEliminaCiao! Sono, anzi ero, un altro.. ;-) sto traslocando in questa nuova casa virtuale su blogspot. Dopo aver letto questa tua descrizione, non posso non aver voglia di visitare Amiens.. :-)
RispondiEliminaAngelo... ma sei vento?!?
RispondiEliminaPer servirla, Milady.. ;-)
RispondiEliminabellissimo il quadro della città, mi dispiace aver mancato Amiens e il suo azzurro. Hai passato una bella vacanza, mi sembra.
RispondiEliminaNoi ce ne siamo avvantaggiati
ciao, marina .
Una vacanza che risale a circa nove anni fa, Marina.
RispondiEliminaScherzare io? Mai scherzato in vita mia. Ho bandito il verbo scherzare dal mio vocabolario fin dal giorno in cui ne ho percepito il significato.
RispondiEliminaI ricordi... non ho un bel ricordo di Amiens. Era la mia adolescenza (dalla 3e fino al bac), venivo con i genitori da Montreuil (93). Amiens mi sembrava una città morta, e brutta.La torre Perret è orrenda, al quartiere Saint-Leu non andavo mai perchè si diceva che fosse abitato da gente losca. E Jules Verne ? La piazza Jules Verne era il punto di partenza dell'esame della patente... e quel giorno di febbraio nevicava !(l'ho superato !)E poi, abitavamo in una periferia con edifici di 15 piani. Se dovessi definire Amiens con 2 parole, sarebbe : grigio e noia !Meno male che c'erano le vacanze a Castagnole (vicino a Treviso)con la famiglia e gli amici !
RispondiEliminaMa la ringrazio, signora professoressa, con questa sua descrizione mi vien voglia di tornare a Amiens, qualche (!!!) anno dopo ! Grazie
Maria (L.3)
Maria! Che bella sorpresa!
RispondiEliminaNo, qui non mi chiami signora professoressa. Qui siamo tra amici...
:)