sabato 31 gennaio 2009

Io e le Ferrovie dello Stato francesi


Ovvero: tutto si risolve, conoscendo i tempi verbali.

Antefatto: i biglietti ferroviari (con prenotazione) datati 17 e 18 dicembre non sono stati da me utilizzati, in quanto malata.

Li userò il 4 e 5 febbraio; non dovrebbero esserci problemi, i 2 mesi di validità non sono scaduti.
Per sicurezza passo comunque alla boutique SNCF di Saint-Cloud a chieder conferma.

Entro e sono le 9h45. Alle 10h20 è il mio turno.

Mi siedo, pongo la domanda - per me retorica - all'impiegata e quella mi fa:
Mi dispiace, ma deve cambiarli perché c'è la prenotazione. E perderà il 50%.

Che cosa?, faccio io incredula.

E sì.

Segue botta e risposta in cui in sostanza io le dico che non è possibile, che mi è già capitato di perdere treni e di prendere quelli successivi, anche di un giorno, e tutto quel che ho perduto è stata la sola prenotazione.
Ma lei si dice irremovibile, e aggiunge che le regole sono cambiate.
Passa a questo punto a chiedermi le date che mi abbisognano, onde procedere alla sostituzione dei biglietti che tiene (ora lei) in mano.


E lì mi arrabbio come piace a me. In maniera gelida.
Chiedo di sottoporre la domanda all'impiegato più anziano (quello che mi sta sulle balle, il perfettino. Quello che mi è simpatico oggi non c'è).
Lui replica asserendo via via che:
- sulla linea normanna queste cose FORSE si accettano ancora (sulla linea normanna? forse?)
- Vous savez, Madame, les choses sont en train de changer...

Ora poiché - a casa mia - le cose che sont en train de changer non sono ancora cambiate, gli chiedo se può sostituire il presente durativo (in progress, insomma) con un passato prossimo e se la SNCF può cambiare le regole in corsa senza avvisare ses chers abonnés (i suoi diletti abbonati)...

Alla domanda il soggetto risponde: No.
Quindi dico io, con questi biglietti posso il 4 e il 5 febbraio prendere il treno perdendo solo la prenotazione, giusto?
Alla domanda il soggetto risponde: Giusto.

Bene, è quanto volevo sapere; saluto (freddamente) e me ne vado. Sono le ore 10:30.

Constato una volta di più che nella lingua francese non esiste (non esiste più): Scusi, ha ragione lei.

(E che io ho veramente un sacco di tempo da perdere)


9 commenti:

  1. E lì mi arrabbio come piace a me. In maniera gelida.

    Che avrei dato per vederti :))))

    Constato una volta di più che nella lingua francese non esiste (non esiste più): Scusi, ha ragione lei.

    in Italia se esiste qualcuno che si scusa col cliente è un'eccezione! Si tende a far finta di niente -_-

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  2. Ma les choses che sono sul treno, che biglietto hanno? Uno regolare oppure uno che hanno potuto utilizzare in un secondo tempo senza perdere neanche un cent? Glielo hai chiesto al tizio?

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  3. Vabbè, allora volevi proprio che litigassi!

    Strampa: si sa tutto il mondo è paese...

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  4. ci piace arrabbiarci allo stesso modo: in maniera gelida! nei panni dell'altro avrei paura :-))
    marina

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  5. Beh, avrai pure tempo da perdere pero' non ci hai rimesso il 50% del biglietto! Ben fatto!!!

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  6. Marco: ;)))

    Coda: ieri e l'altroieri in treno, ovviamente, non c'è stato nessun problema.

    Anzi, ho avuto pure una soft-avance da parte di un controllore (giovane per giunta; avrà un debole per le babbions?!?)

    :DDD

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  7. Mamma che paura! Mai avrei voluto essere la malcapitata impiegata! Con la Jacki che si incazza gelida proprio a causa tua! Da farsela addosso!

    Isa

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