venerdì 29 agosto 2008

Guerra e pace di Tolstoj: perché non l'ho potuto terminare


Non posso iniziare a leggere un libro di cui conosca - sia pure in parte - la trama. Lo stesso vale per i film.

Vado a tastoni, insomma.

Nel settembre del 1988, avevo in mano il primo volume di questo romanzo.

Al capolinea del bus extraurbano che mi avrebbe portato a Frascati (al lavoro), mi inoltravo nella lettura.

A un tratto, una voce dietro di me, fa: Sei già arrivata al punto in cui il principe Bolkonskij abbandona Natasha?

Richiusi immediatamente il tomo.
Ero a p. 2.
E lì sono rimasta.

n.d.r. La voce era di colui che - 6 anni dopo - sarebbe diventato mio marito (il secondo).

9 commenti:

  1. pero' ci sono anche tante altre cose!
    (è bellisssimissimooo)

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  2. Non lo saprò mai, Fiamma. Son fatta così.

    Isotta: :tu mi conosci, lo sai... (penso alla telefonata di stamattina, alla frase "a quanto pare....")

    :DDD

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  3. Insomma, fermarsi a pagina 2 vuol dire niente Pierre Besucov, niente contessina Rostov... Ma almeno te la sei fatta raccontare la fine, da tuo marito, prima di concedergli la tua mano... :-)

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  4. Potrei dire di averlo letto, guarda.

    Comunque, è più forte di lui: stamani voleva raccontarmi la trama di Timbuctù del MIO Paul Auster. Io - intanto - continuo nella lettura di Anna Blume...

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  5. Però in un romanzo non è importante solo la trama...
    Ciao :-)

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  6. ciao, gabrilù :)

    Jacqueline/Artemide non loggata

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