martedì 23 novembre 2010

Villerupt,che sembra una città di Ken Loach. Villerupt, mon amour.


Come ogni anno, Villerupt ha aperto - tra la fine di ottobre e la prima metà di novembre -  la  settimana dedicata al Festival del film italiano. Villerupt è una piccola cittadina dell'Est francese, confinante con il Lussemburgo. La regione di appartenza è la Lorena, il dipartimento è quello di Meurthe-et-Moselle (54190), nome che riunisce i due fiumi, un sub-affluente (la Meurthe) e un affluente (la Moselle) del grande Reno.

Credo che sia uno dei luoghi di Francia a più alta densità di cognomi italiani. Villerupt è gemellata con la città toscana di Aulla, mentre la cittadina subito a ridosso, Audun-le-Tisch lo è con Gualdo Tadino, cittadina dell'Umbria che insieme con Gubbio ha dato moltissimi lavoratori  queste  zone, alle miniere circostanti, agli altiforni dell'usine di Micheville. E moltissimi al bâtiment, cioè all'edilizia. 

Tra di essi, mio nonno materno e mio padre, originari di Gubbio, emigrati per mancanza di lavoro in Italia. In mezzo a loro, mia madre che faceva la sarta a Thil, se non sbaglio. Tanti italiani: sardi, umbri, liguri, marchigiani, toscani, siciliani. E poi polacchi, portoghesi, magrebini.

Mio nonno materno tornò in Italia;  mio padre è tornato in Italia; alcuni miei zii sono rimasti. Io sono ritornata in Francia, ma credo che molto presto farò come i salmoni e rientrerò in Italia.

Ora gli italiani che sono lì, quelli di seconda generazione,  sfiorano la cinquantina; i giovani sono già di terza e quarta generazione. Qualcuno ha studiato l'italiano all'università, qualcun altro è andato a lavorare ben presto. Mi risulta che i miei cugini rimasti là (40-50enni) non mastichino una parola o quasi, di italiano. Che scialo.


 photo by JSpaccini


Da Villerupt, ho telefonato ai miei. Mio padre mi ha chiesto di andare a rivedere la clinica in cui sono nata. Ma è stata demolita da oltre 30 anni. Di entrare al Corona, il bar del paese. Ma non esiste più. Di salutare la nostra casetta della rue Alfred Mézières.
Ma quella proprio non ce l'ho fatta. L'ultima volta - dieci anni fa - mi è bastata.

Vabbè, al festival tornerò sul blog letterario in un altro momento.

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