tavolata comune
Ora, non è che io vada pazza per il biologico, il naturale, lo chic e cose del genere.
In materia di cibo sono piuttosto rozza e vado al sodo.
Sicché ho vinto la mia ritrosia e ho attraversato la strada (restando nell'italianissima - Ambasciata e IIC - rue de Varenne) e sono andata a pranzo da Le Pain quotidien.
In materia di cibo sono piuttosto rozza e vado al sodo.
Ma venerdì scorso avevo una pausa tra una conferenza e l'altra e l'Istituto Italiano di Cultura parigino si trova nel borghesissimo-chic-issimo e con puzza-al-nasissimo settimo arrondissement.
Sedermi a prendere un caffè, sì, vabbè, ma avevo fame.Sicché ho vinto la mia ritrosia e ho attraversato la strada (restando nell'italianissima - Ambasciata e IIC - rue de Varenne) e sono andata a pranzo da Le Pain quotidien.
Non ho optato per la tavolata comune, lunghissima e conviviale perché ero sola sola e quanto ci si sente più soli se gli altri sono in allegra compagnia! Sicché, dicevo, ho pranzato là.
Olio extra vergine di oliva biologico (ma vi sono abituata, con mio padre che compra le olive in Sabina e poi va lui stesso al frantoio a farle macinare per avere solo la prima spremitura... non è che la cosa mi impressioni molto), sale solo di Guérande (capirai, lo compro regolarmente), aceto balsamico di Modena (vedi sopra)... fin lì, niente di eccezionale.
Olio extra vergine di oliva biologico (ma vi sono abituata, con mio padre che compra le olive in Sabina e poi va lui stesso al frantoio a farle macinare per avere solo la prima spremitura... non è che la cosa mi impressioni molto), sale solo di Guérande (capirai, lo compro regolarmente), aceto balsamico di Modena (vedi sopra)... fin lì, niente di eccezionale.
Non ho neanche ordinato quel che volevo (sto a dieta - inutilmente, ma sto a dieta).
Dunque, bof, bof, bof.
E poi ecco, d'un tratto, la magia: tutta nel pane.
Il menu minimo è di 10euroe50? Ok, ma voglio pagarlo tutto in pane.
Una cosa sublime.
A dire il vero, mi vengono in mente solo paragoni boccacceschi, ma d'altronde le conferenze erano tutte sul Decameron di Boccaccio...
Dunque, bof, bof, bof.
E poi ecco, d'un tratto, la magia: tutta nel pane.
Il menu minimo è di 10euroe50? Ok, ma voglio pagarlo tutto in pane.
Una cosa sublime.
A dire il vero, mi vengono in mente solo paragoni boccacceschi, ma d'altronde le conferenze erano tutte sul Decameron di Boccaccio...
3 commenti:
Avrei voluto gustarlo insieme questo pane (questo negozio è anche a Roma)!Io,che adoro la cucina d'autore, cedo davanti al pane, nero, bianco, farcito, sciapo. Ne mangerei continuamente, provo un piacere "boccaccesco" nel masticarlo! Sarà perché è stato il primo alimento che ci è stato consentito "acchiappare" alla tavola dei Grandi? Un ritorno all'infanzia?
un abbbraccio
Annamaria
Un abbraccio a te (io non so più come fare, che cosa dirti, per farti venire su, a Parigi):)
anch'io adoro questi negozi !
e il pane con le olive ? e il pane coi semi di mais ?
diamo pane al pane và !
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