Valerio Varesi, La casa del comandante.
Se si vuol avere il corpo avvolto in una nebbia umidiccia e insidiosa della pianura parmense, restando seduti sul divano, si legga questo romanzo.
Caso (?!?) vuole che il Commissario Soneri, padano incazzoso e di sinistra, sia interpretato da Luca Barbareschi (nelle foto), militante di destra. Comunque, molto bravo e convincente nel ruolo di Soneri.
(Chi parla, rivolgendosi al commissario Soneri, è Carega, un vecchio professore in pensione:)
"Ci sono generazioni che crescono nella speranza e altre nella delusione. I cambiamenti stanno tutti dentro questa semplice oscillazione. Lei, per esempio, è venuto su nella speranza. Quelli di oggi nella delusione.
La distruzione porta speranza, la delusione porta a conservare. Lei e i suoi coetanei avevate voglia di abbattere ciò che è stato costruito dai vostri padri, ma quelli di oggi non hanno più padri.
Non conoscono l'autorità e non la possono contestare. Sono senza punti di riferimento e cercano disperatamente qualcosa che gli assomigli.
Ecco perchè sognano il capobranco, la parola unica.
Soneri rifletté in silenzio. Era vero che aveva conosciuto la speranza, ma anche la delusione. Forse era solo questione di tempo."
La distruzione porta speranza, la delusione porta a conservare. Lei e i suoi coetanei avevate voglia di abbattere ciò che è stato costruito dai vostri padri, ma quelli di oggi non hanno più padri.
Non conoscono l'autorità e non la possono contestare. Sono senza punti di riferimento e cercano disperatamente qualcosa che gli assomigli.
Ecco perchè sognano il capobranco, la parola unica.
Soneri rifletté in silenzio. Era vero che aveva conosciuto la speranza, ma anche la delusione. Forse era solo questione di tempo."
(da: Valerio Varesi, La casa del comandante. Noir italiano n. 10, La Biblioteca di Repubblica-L''Espresso, 2009, pp. 71-72)
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In questo post, quel che conta non è Barbareschi, ma il brano estratto dal romanzo di Varesi. Sia chiaro.
4 commenti:
Lei e i suoi coetanei avevate voglia di abbattere ciò che è stato costruito dai vostri padri, ma quelli di oggi non hanno più padri.
Confusamente rifletto che i padri di quelli di oggi sono coloro che avevano voglia di abbattere ma che in realtà cos'hanno abbattuto, anzi cos'hanno costruito? Che cosa hanno lasciato ai propri figli ? Che cosa hanno loro insegnato?
Materia per una bella riflessione, Strampa.
Ciao Diana, un saluto da Roma.
Oreste come il Mastroianni di Dramma della gelosia?
Ciao a te
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