Non racconterò la serata dall'autore tradotto, bensì la storia che lui e la sua compagna mi hanno raccontato.
Io lo avevo lasciato (la sola volta che l'avevo incontrato) ch'era sposato con un'altra donna.
Lo ritrovo ieri con una bionda gentile, occhi azzurri, fisico non trascendentale, una vera parisienne.
Beh, ho pensato: divorziato, risposato.
Durante la cena e dopo tre coppe di crémant, ho chiesto come si erano conosciuti.
Ecco la storia in sintesi:
1971. Lui è un ventiquattrenne, insegna come professore di inglese in un liceo. Lei, Carole, è una sua studentessa. Lui pensa che lei lo detesti, perché ride sempre quando lui passa davanti e gli sembra per niente interessata alle lezioni. Lei ne è innamorata e gli lascia biglietti anonimi e battuti a macchina contenenti stralci di poesie d'amore nel cassetto di prof. Lui annuncia che sta per sposarsi e parte per il viaggio di nozze. Lei lascia la scuola e si trasferisce in un'altra.
1991. Lui vuole festeggiare i vent'anni di matrimonio invitando quegli studenti che condivisero il momento vent'anni prima. Giro di telefonate.
- E Carole?
- Carole, professore, vive a New York da quasi 20 anni, è sposata e ha un figlio.
- Ah.
Passano altri anni.
2000. Lui incontra una delle sue ex studentesse. Convenevoli. Ricordi.
- E Carole?
- Sempre negli States, professore. Però di tanto in tanto torna a Parigi a trovare i suoi.
- Ah, se la vedi, dille che mi piacerebbe rincontrarla.
2004. Lui rincontra quella stessa studentessa per caso, per strada.
- Prof, lo sa che Carole è a Parigi?
- Ah, dille di chiamarmi.
Carole manda un'e-mail
Il prof risponde con una domanda:
- Eri tu quella dei biglietti d'amore?
S'incontrano l'indomani per un caffè.
E poi l'indomani dell'indomani e l'indomani ancora.
2006. Vanno a vivere insieme.
E sì, la domanda ce l'avevo, ho dovuto trovare le parole giuste per porla:
- Scusate, ma... i rispettivi coniugi?
- Eravamo vedovi tutti e due.
- Ah.
Vi pare che non abbia trovato le parole giuste? E come dovevo farla, la domanda?
Nella grande casa sulla Senna, abbiamo cenato al rez-de-chaussée, sulla terrazza che dà sul verde e sulla Senna, attorniati da piante e fiori. Lei occupa il primo piano (camera da letto, bagno, studio, etc.); lui occupa il secondo piano (idem). Per non far rumore (detestano i rumori, non alzano mai la voce), non si chiamano da un piano all'altro: si telefonano, si inviano mail.
E si ritrovano al pianoterra per i pasti, una chiacchiera, per uscire, un aperitivo, un caffè insieme.
Il resto del tempo scrivono o leggono.
Lasciatemelo dire:
Io lo avevo lasciato (la sola volta che l'avevo incontrato) ch'era sposato con un'altra donna.
Lo ritrovo ieri con una bionda gentile, occhi azzurri, fisico non trascendentale, una vera parisienne.
Beh, ho pensato: divorziato, risposato.
Durante la cena e dopo tre coppe di crémant, ho chiesto come si erano conosciuti.
Ecco la storia in sintesi:
1971. Lui è un ventiquattrenne, insegna come professore di inglese in un liceo. Lei, Carole, è una sua studentessa. Lui pensa che lei lo detesti, perché ride sempre quando lui passa davanti e gli sembra per niente interessata alle lezioni. Lei ne è innamorata e gli lascia biglietti anonimi e battuti a macchina contenenti stralci di poesie d'amore nel cassetto di prof. Lui annuncia che sta per sposarsi e parte per il viaggio di nozze. Lei lascia la scuola e si trasferisce in un'altra.
1991. Lui vuole festeggiare i vent'anni di matrimonio invitando quegli studenti che condivisero il momento vent'anni prima. Giro di telefonate.
- E Carole?
- Carole, professore, vive a New York da quasi 20 anni, è sposata e ha un figlio.
- Ah.
Passano altri anni.
2000. Lui incontra una delle sue ex studentesse. Convenevoli. Ricordi.
- E Carole?
- Sempre negli States, professore. Però di tanto in tanto torna a Parigi a trovare i suoi.
- Ah, se la vedi, dille che mi piacerebbe rincontrarla.
2004. Lui rincontra quella stessa studentessa per caso, per strada.
- Prof, lo sa che Carole è a Parigi?
- Ah, dille di chiamarmi.
Carole manda un'e-mail
Il prof risponde con una domanda:
- Eri tu quella dei biglietti d'amore?
S'incontrano l'indomani per un caffè.
E poi l'indomani dell'indomani e l'indomani ancora.
2006. Vanno a vivere insieme.
E sì, la domanda ce l'avevo, ho dovuto trovare le parole giuste per porla:
- Scusate, ma... i rispettivi coniugi?
- Eravamo vedovi tutti e due.
- Ah.
Vi pare che non abbia trovato le parole giuste? E come dovevo farla, la domanda?
Nella grande casa sulla Senna, abbiamo cenato al rez-de-chaussée, sulla terrazza che dà sul verde e sulla Senna, attorniati da piante e fiori. Lei occupa il primo piano (camera da letto, bagno, studio, etc.); lui occupa il secondo piano (idem). Per non far rumore (detestano i rumori, non alzano mai la voce), non si chiamano da un piano all'altro: si telefonano, si inviano mail.
E si ritrovano al pianoterra per i pasti, una chiacchiera, per uscire, un aperitivo, un caffè insieme.
Il resto del tempo scrivono o leggono.
Lasciatemelo dire:
HANNO CAPITO TUTTO DELLA VITA DI COPPIA.
Beati loro! Un modello di vita. Ma non c'è un piano anche per il figlio e un altro per il cane?
RispondiElimina:DDD (hanno l'altra casa, attaccata alla loro e di loro proprietà, completamente vuota)
RispondiEliminasembra lo script di un film
RispondiElimina♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥
(sospirissimo con languido battito di ciglia ☺)
bella storia! ma....chi è questo scrittore?
RispondiEliminaEntrambi vedovi.......
RispondiElimina"Mi sorge un sospetto", direbbe la signora Fletcher!!!!!!!!
lD
da non crederci, e poi dicono che certe cose succedono solo nei film...
RispondiEliminaSttttttttttttt, non farlo sapere alla Pilcher altrimenti ci fa subito un libro strappalacrime.
RispondiEliminaBella l'idea dei piani separati anche se mi accontenterei di camere separate ma mooooolto, moooooooooolto lontane.
Per chi ha un appartamento di tre stanze, ad un solo piano e con due bambini, è un problema... :-)
RispondiElimina@Strampa: vero?!?
RispondiElimina@Raffaella: Non posso dirlo, lui non vorrebbe. E gira per internet... dal momento che ha un sito tutto suo. Però, Raffaella, sappi che di sicuro NON lo conosci.
@LaDani: cattivissima!!!
@Clode: per questo l'ho scritta subito!
@Marella: poi si sa, i piani... se non c'è un ascensore, alla lunga...
@Bart: eh già, Bart. Niente ex studentessa per te.
___________
Caspita, non ti puoi assentare 2 giorni... :)))
Indice ! ... Raffa... ho parlato già di lui in questo blog...
RispondiElimina(Strampa, si vede che leggi thriller)
Indice = Indizio (scusate, vengo da una 2 giorni total french)
RispondiEliminaSpacc' non leggo thriller io! Ti riferisci al post anonimo dopo il mio... io al limite potrei vedere risvolti sovrannaturali e gotici (fantasmi) alla tua storia
RispondiEliminaanche se madame jessicaingiallofletcher inevitabilmente e immancabilmente la seguo, replica dopo replica ogni estate
http://nonciclopedia.wikia.com/wiki/Fatti_su_Jessica_Fletcher
http://nonciclopedia.wikia.com/wiki/Jessica_Fletcher
(è un periodo che consulto queste serie e attendibili fonti ^^)
No, Strampa, mi riferisco (sono stata troppo criptica, hai ragione) al fatto che tu hai capito subito a quale scrittore mi riferissi. Sei andata a leggerlo in uno dei miei post qui dentro.
RispondiEliminaN.B.
ld non è anonima: è la Dani, Daniela, primo mozzo scelto del capitan Jack Sparrow (che sarei io), amica del forum fabioconcatiano...
...con velleità da capitano, vista la tua prolungata latitanza presso quei dolci lidi!!!!
RispondiEliminalD
Beh, non è che JS facesse poi tanto il capitano... Millantava, diciamo.
RispondiEliminaEureka! l'ho trovato!
RispondiEliminail mio sogno della vita di coppia...certo che se per arrivarci devo passare per quel tragitto( che non nego sia romantico,)preferisco rassegnarmi alla ricerca perpetua dell'equilibrio impossibile ;D
RispondiEliminaimparato molto
RispondiElimina