venerdì 10 luglio 2009

Si parte per le vacanze!






È arrivato finalmente il momento. Miei cari, carissimi amici, auguro a voi e a me stessa di passare delle giornate radiose - poche o tante non importa - ma in letizia e serenità.
Vi abbraccio virtualmente tutti (vabbè, qualcuno lo abbraccerò anche realmente).
Buone vacanze!

mercoledì 8 luglio 2009

Dicono di noi (uno,due o tre cliché sugli italiani)

La foto è di Mariagrazia Gaion



Gli italiani sono quelli della Vespa

Gli italiani sono quelli col cellulare incollato all'orecchio

Gli italiani sono sempre esageratamente attenti al dettaglio, sicché non riescono a essere "per davvero" eleganti

Gli italiani stanno sempre a specchiarsi (anche nelle vetrine dei negozi, fingendo di guardare gli oggetti esposti)

Gli italiani si riconoscono dalle scarpe, dai gesti e dal fatto che urlano, quando parlano.

Gli italiani.

martedì 7 luglio 2009

Passeggiando per Mouzaïa

Mouzaïa è il nome di una località algerina in cui ebbe luogo una battaglia nel 1839. Si trova nel 19° arrondissement di Parigi, sotto alla Città delle Scienze La Villette, tutto a destra della carta della città; non è propriamente un quartiere, bensì una sorta di quadrilatero urbanistico.

Incuriosita da un'ottantina di maisonnette costruite tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo, si dice per degli operai, ho chiesto al mio amico Eugenio di andare a fare insieme un giro di ricognizione... dopo aver pranzato, bien évidemment !

Metto qui il filmato con la nostra passeggiata. Così, se la prossima volta che andate a Parigi avete voglia di fare una bella sgambettata uscendo dal parco delle Buttes Chaumont... sapete dove andare.


domenica 5 luglio 2009

Alfieriana, ma ancora per poco....

Incatenata al pc, ho finito ora da stamattina che sto qua.
E allora vorrei avere almeno il Ballo di San Vito per riacquistare un segno di vita da gambe e piedi.
A mo' beneaugurante, metto questo video:

mercoledì 1 luglio 2009

Se non è destino questo...

la foto è prelevata dal sitophotobucket ed è di leopardorosa

Non racconterò la serata dall'autore tradotto, bensì la storia che lui e la sua compagna mi hanno raccontato.
Io lo avevo lasciato (la sola volta che l'avevo incontrato) ch'era sposato con un'altra donna.
Lo ritrovo ieri con una bionda gentile, occhi azzurri, fisico non trascendentale, una vera parisienne.
Beh, ho pensato: divorziato, risposato.
Durante la cena e dopo tre coppe di crémant, ho chiesto come si erano conosciuti.
Ecco la storia in sintesi:

1971. Lui è un ventiquattrenne, insegna come professore di inglese in un liceo. Lei, Carole, è una sua studentessa. Lui pensa che lei lo detesti, perché ride sempre quando lui passa davanti e gli sembra per niente interessata alle lezioni. Lei ne è innamorata e gli lascia biglietti anonimi e battuti a macchina contenenti stralci di poesie d'amore nel cassetto di prof. Lui annuncia che sta per sposarsi e parte per il viaggio di nozze. Lei lascia la scuola e si trasferisce in un'altra.

1991. Lui vuole festeggiare i vent'anni di matrimonio invitando quegli studenti che condivisero il momento vent'anni prima. Giro di telefonate.
- E Carole?
- Carole, professore, vive a New York da quasi 20 anni, è sposata e ha un figlio.
- Ah.
Passano altri anni.

2000. Lui incontra una delle sue ex studentesse. Convenevoli. Ricordi.
- E Carole?
- Sempre negli States, professore. Però di tanto in tanto torna a Parigi a trovare i suoi.
- Ah, se la vedi, dille che mi piacerebbe rincontrarla.

2004. Lui rincontra quella stessa studentessa per caso, per strada.
- Prof, lo sa che Carole è a Parigi?
- Ah, dille di chiamarmi.
Carole manda un'e-mail
Il prof risponde con una domanda:
- Eri tu quella dei biglietti d'amore?
S'incontrano l'indomani per un caffè.
E poi l'indomani dell'indomani e l'indomani ancora.

2006. Vanno a vivere insieme.

E sì, la domanda ce l'avevo, ho dovuto trovare le parole giuste per porla:
- Scusate, ma... i rispettivi coniugi?
- Eravamo vedovi tutti e due.
- Ah.

Vi pare che non abbia trovato le parole giuste? E come dovevo farla, la domanda?

Nella grande casa sulla Senna, abbiamo cenato al rez-de-chaussée, sulla terrazza che dà sul verde e sulla Senna, attorniati da piante e fiori. Lei occupa il primo piano (camera da letto, bagno, studio, etc.); lui occupa il secondo piano (idem). Per non far rumore (detestano i rumori, non alzano mai la voce), non si chiamano da un piano all'altro: si telefonano, si inviano mail.
E si ritrovano al pianoterra per i pasti, una chiacchiera, per uscire, un aperitivo, un caffè insieme.
Il resto del tempo scrivono o leggono.

Lasciatemelo dire:


HANNO CAPITO TUTTO DELLA VITA DI COPPIA.