martedì 26 maggio 2009

Il calvario di Alain de Monéys raccontato da Jean Teulé

Quando viaggio in metropolitana o nel trenino che mi porta da Saint-Cloud a Saint-Lazare, leggo un po' come tutti i quotidiani gratuiti.
E poi se è il caso, strappo qua e là articoli che mi sembrano interessanti.
Questo, per esempio.


Jean Teulé (cr. foto), il touche-à-tout, cronista, romanziere, sceneggiatore, attore, fumettista, colui che ha appena finito di scrivere Je voudrais me suicider, mais je n'ai pas le temps ("Vorrei suicidarmi, ma non ne ho il tempo"; titolo geniale di una BD, biografia di Charlie Schlingo), è appassionato autore di romanzi biografici (anche perché vendono bene, aggiungo io).


Tra le biografie che ha scritto, mi ha colpito la storia di Alain de Monéys (Mangez-le si vous voulez, [Se volete, mangiatelo], Juillard, 2009). Non garantisco dell'autenticità, né mi interessa.
Traduco quel che diceva il trafiletto promozional pubblicitario. La sintassi è quella del giornalino; non la correggo.

"[...] Nel suo nuovo libro, Jean Teulé si interessa a un sordido e praticamente sconosciuto fatto di cronaca della storia francese: la morte di Alain de Monéys, il 16 agosto 1870, massacrato dalla folla che l'accusava di essere - senza fondamento alcuno - un prussiano.

Questo giovane nobile del Périgord, noto per la sua generosità, appena eletto consigliere municipale - e all'unanimità -, quel giorno s'era recato alla fiera di Hautefaye, il paesino vicino. Nell'atmosfera di paura generale, alimentata dalle disfatte a opera della Prussia, un malinteso avrebbe fatto precipitare la situazione.

Alain de Monéys si ritrova additato come nemico della patria, quando tutti coloro che lo conoscono sanno che era partito volontario per il fronte.

Verrà linciato, torturato, bruciato vivo e persino mangiato dai paesani impazziti".


Périgord

Ecco. Poi diciamo la violenza di oggi.

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Rimando francesi e francofoni a questo link.

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