Tutte le volte che ho scritto e che scrivo, si tratti di un post per il blog, di un articolo di letteratura, di una novella, poesia o di una recensione critica, ho come sottofondo un'unica musica (che mando nelle orecchie fin sul cervello) anche per ore.
Può essere Schumann, Bach o Rachmaninov, Ivano Fossati, Tiziano Ferro, Dalida, Caparezza o la colonna sonora di un film. L'unica costante è che quella musica, la ascolto per tutto il tempo che scrivo e fintanto che non appongo il punto definitivo.
Può essere Schumann, Bach o Rachmaninov, Ivano Fossati, Tiziano Ferro, Dalida, Caparezza o la colonna sonora di un film. L'unica costante è che quella musica, la ascolto per tutto il tempo che scrivo e fintanto che non appongo il punto definitivo.
È una questione di ritmo e di passione, di unità scrittoria.
Naturalmente, più o meno inconsapevolmente assecondo la musica (una volta, un'amica che legge qui, mi disse che leggermi era tutto uno spigolo. Chissà che avevo ascoltato per scrivere quel pezzo...)
Naturalmente, più o meno inconsapevolmente assecondo la musica (una volta, un'amica che legge qui, mi disse che leggermi era tutto uno spigolo. Chissà che avevo ascoltato per scrivere quel pezzo...)
Se è cosa breve, non è grave. Se debbo scrivere 10-12 pagine in formato A4, la cosa si fa ossessiva e ossessionante. Fortuna che ho le cuffie.
Ora sto scrivendo di Bontempelli che menziona Mussolini il quale rivendica una filiazione immediata da Garibaldi e ascolto la canzone di Malika Ayane, Come Foglie di cui metto video youtube di séguito (ho accumulato già parecchie ore di ascolto).
E tutto l'impeto mio assomiglia alla Anita del Gianicolo:
Chissà che uscirà fuori.
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La bella statua di Anita Garibaldi è di Mario Rutelli (bisnonno di Francesco), 1932 e si trova al Gianicolo, così come quella di Garibaldi (opera di Emilio Gallori, 1895). Notare quanto è solo, Garibaldi.
interessante...
RispondiEliminaAnche a me succede spesso di scrivere con la musica nelle orecchie. E pensavo fosse un brutto vizio. Ma allora, forse no.. :-)
RispondiEliminaEsiste una musica per ogni situazione. Quando stiro per esempio ascolto Jackson Browne
RispondiEliminaCiao, lu!
RispondiEliminaSe sia un brutto vizio, non saprei, Bart. Quel che è certo è che io sto diventando mezza sorda...
giardigno65: innanzitutto grazie (ma sei il maestro 3 dan?) anche per essere e scrivere qui.
Io quando stiro, guardo un film in DVD o un telefilm.
(Devono venirti delle pieghe scivolissime - cioè: tutto liscio)
:D
Io il ferro da stiro neanche ce l'ho. Avvertimi quando scrivi con Tiziano in background, che farò a meno di leggere il pezzo :)
RispondiElimina(ma poi chissà, può darsi invece che improbabili alchimie trasformino la musica che non riesco ad ascoltare in interessanti testi).
Non ho mai scritto con la musica in sottofondo: per me non riesce mai ad essere davvero "sottofondo" (e non ho i neuroni necessari per un multitasking che mi permetta di lavorare su entrambi i piani). Certo scrivere qualcosa di sensato con questo in cuffia è parecchio difficile...
In BnF utilizzavo la musica come extrema ratio contro le ventole rumorose dei portatili di alcuni vicini...
Arcomanno... ;)))
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