Non attenderò il 9 settembre per parlare di lui.
Tu sei come una terra
che nessuno ha mai detto.
Tu non attendi nulla
se non la parola
che sgorgherà dal fondo
come un frutto tra i rami.
C'è un vento che ti giunge.
Cose secche e rimorte
t'ingombrano e vanno nel vento.
Membra e parole antiche.
Tu tremi nell'estate.
Sei di sangue e di terra
come gli altri. Cammini
come chi non si stacca
dalla porta di casa.
Guardi come chi attende
e non vede. Sei terra
che dolora e che tace.
Hai sussulti e stanchezze,
hai parole -cammini
in attesa. L’amore
è il tuo sangue- non altro.
***
E' riapparsa la donna dagli occhi socchiusi
e dal corpo raccolto, camminando per strada.
Ha guardato diritto tendendo la mano,
nell'immobile strada. Ogni cosa è riemersa.
Nell'immobile luce del giorno lontano
s'è spezzato il ricordo. La donna ha rialzato
la sua semplice fronte e lo sguardo d'allora
è riapparso. La mano si è tesa alla mano
e la stretta angosciosa era quella d'allora.
Ogni cosa ha ripreso i colori e la vita
allo sguardo raccolto, alla bocca socchiusa.
E' tornata l'angoscia dei giorni lontani...
(continua)
Avete mai letto i racconti che lui non riteneva degni d'esser pubblicati?
Se penso a Jettatura o a Temporale d'estate... Piccole perle .
E quell'anticipato principio di realtà che mal s'accorda con le syndrome de l'échec da cui era affetto Cesare, quel taglio del cordone ombelicale (ma l'ho visto solo io?) che Pavese crudamente e crudelmente opera ne La luna e i falò?
da monaco obbediente
(clicca qui per vedere il suo album)
Quel suo andar per monti e valli e per paesi geografici e dell'anima, quel suo cercarsi e non trovarsi (per questo era tornato, Anguilla, da Oakland, California), perché non sono i luoghi ad esser cambiati, per davvero.
Sono scemo [...]. Da vent'anni me ne sto via e questi paesi mi aspettano. Mi ricordai la delusione ch'era stata camminare la prima volta per le strade di Genova - ci camminavo nel mezzo e cercavo un po' d'erba. C'era il porto, questo sì, c'erano le facce delle ragazze, c'erano i negozi e le banche, ma un canneto, un odor di fascina, un pezzo di vigna, dov'erano? (La Luna e i falò, 1950)
Niente era cambiato. Eppure, non ritrova se stesso, ché il mondo che lo interessa è quello perduto, seppellito sotto agli anni americani; è l'Erfahrung l'impossibile riconquista, l'unica scoperta che gli interessa trovare: Cosa avrei dato per vedere ancora il mondo con gli occhi di Cinto [...] adesso che sapevo tante cose e sapevo difendermi (ib.).L'Erlebnis è solo uno strumento un alleato della vita sociale, nella corsa alla rivincita.
E quando gli verrà raccontato l'episodio dei falò (che aveva rimosso), Anguilla-Pavese si separerà dai luoghi senza eccessivi rimpianti, perché quello che sta per ripartire è un uomo, è un altro, è un altro uomo.
Ripeness is all.
Una fortuna, leggerti.
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