sabato 28 giugno 2008

Registi: Omaggio a Ernest Lubitsch

Lubitsch: un tedesco, anch'egli ebreo, che fece fortuna a Los Angeles (pare fosse stato invitato in America da Mary Pickford, nel '22) e che era apprezzato anche da Wilder (cfr. post sottostante).

Ecco, di tutti i film loufoques che di lui si ricordano (e sono tanti), io scelgo di non parlare di nessuno di loro, bensì dell'unico film drammatico suo (l'ho visto iersera in DVD): Broken Lullaby/ The Man I killed (1932, L'homme que j'ai tué/L'uomo che ho ucciso).

Vi propongo l'unico brano del film disponibile su youtube, in cui è chiara l'opinione che il regista si è fatto dei conflitti bellici (anche se mette in scena la prima e non la seconda guerra mondiale):



E vi racconto il plot:

La guerra è finita da un anno. Bene o male, la vita riprende per coloro i quali sono sopravvissuti. Ma Paul, un giovane musicista parigino (Philip Holmes) non riesce a darsi pace: ha ucciso un solo uomo, un inerme soldato tedesco in trincea, mentre costui era intento a scrivere una lettera alla fidanzata Elsa sull'insensatezza della guerra.
In preda ai rimorsi cui la fede non riesce a porre riparo, Paul decide infine di recarsi in Germania e di chiedere perdono ai genitori (Lionel Barrymore, nel ruolo del padre tedesco, il Doktor Holderlin). Inutile dire che non vi riuscirà e che si innamorerà - ricambiato - di Elsa (Nancy Carrol).
Paul prende piano piano il posto del giovane soldato nel cuore dei genitori e della ragazza.
Ma la coscienza non gli dà tregua...

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P.S. Credo che Broken Lullaby significhi note spezzate (violinista Paul e il giovane ucciso, pianista Elsa. Nessuno dei tre - il secondo per evidenti motivi - riesce più a suonare il benché minimo brano musicale: La musica se n'è andata via, urla Paul al suo confessore).

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