venerdì 26 ottobre 2012

Come ci vedono: le condanne per il terremoto all'Aquila

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Traduco direttamente il breve articolo di giornale francese(1):


SISMA DELL'AQUILA IN ITALIA
PRIGIONE PER GLI ESPERTI

La sentenza può sembrare severa. Sei esperti in terremoti e il vice-capo della Protezione Civile, Bernardo De Bernardinis, sono stati condannati ieri a sei anni di prigione che si aggiungono all'interdizione di esercitare nella pubblica amministrazione. Erano accusati di aver sottovalutato i rischi del sisma, sei giorni prima del terremoto che ha fatto oltre 300 morti all'Aquila il 6 aprile 2009. I sette si erano riuniti in seno alla commissione italiana Grandi Rischi per analizzare una serie di piccole scosse avvenute durante i mesi precedenti. In particolare, le accuse del tribunale per loro sono state di aver dato informazioni troppo rassicuranti alla popolazione che invece avrebbe potuto prendere adeguate misure per proteggersi. 
Da parte della difesa era stata richiesta l'assoluzione a partire dal fatto che nessun scienziato può - per definizione - prevedere un sisma. Se  la parte civile ha apprezzato questa che è "una sentenza storica", la comunità scientifica, di cui oltre 5000 membri avevano firmato una lettera rivolta al Presidente della Repubblica italiano per difendere i loro colleghi, ieri sera era sotto choc.

(trad. JS)

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(1) Direct Matin 23/10/2012, p. 16

La testata di Zidane si fa statua

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Ebbene sì, ora è anche immortalata. Tutta di bronzo. La testata di Zidane al calciatore italiano Materazzi «troneggia» in questi giorni davanti al Centre Pompidou, a Parigi (dove resterà fino al 7 gennaio 2013).

L'autore si chiama Adel Abdessemed, cui è dedicata una retrospettiva nel gran tempio dell'arte moderna.
Alle proteste levatesi contro quello che è stato definito «il gesto più spiacevole dell'immensa carriera» del calciatore francese, contro quella che è stata definita una «scelta provocatoria»,  Alain Seban, presidente del Centre Pompidou, ha risposto che gli artisti sono latori di un altro sguardo sul  mondo, uno sguardo che "apre" il nostro e pertanto occorre lasciar loro intera libertà di espressione.

(Source: www.directmatin.fr del 23/10/2012 p. 6)

L'infedeltà dei presidenti della repubblica transalpina

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Esiste una società canadese, la Ashley Madison (che è anche un sito), specializzata negli incontri extraconiugali.
Fin qui...
Per farsi pubblicità, ha pensato bene di sfruttare l'immagine di 5 presidenti della Repubblica francese (clicca qui): François Mitterrand, Jacques Chirac, Nicolas Sarkozy e François Hollande , chiedendo a chi legge (traduco):

Che cosa hanno in comune?

La presenza del bacio stampigliato da un rossetto da labbra (nonché il gossip più o meno mondano) fa scaturire d'impeto la risposta: sono tutti traditori.

Sottinteso: fossero ricorsi ai nostri servizi, nessuno li avrebbe scoperti.

Così va il mondo.

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(Source : www.metrofrance.com del 23/10/2012 p. 19)

giovedì 4 ottobre 2012

Obliterare il biglietto giusto!

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[Quel che segue è esattamente quel che mi è accaduto; il contraddittorio lo racconto in traduzione italiana]

L'IMPORTANZA DI OBLITERARE IL BIGLIETTO GIUSTO E I CONTROLLORI DELLA RATP




Sono una che oblitera il  biglietto sull'autobus (1€27) anche per solo due fermate (ahimè); non faccio mai la furba, insomma.

Giorni fa, dovevo recarmi alla facoltà di mio figlio per parlare con il direttore per via della borsa di studio che intende richiedere. Appuntamento alle 15h30 dall'altra parte della città: noi viviamo a sud-ovest fuori Parigi, l'università di mio figlio si trova a nord-est di Parigi sotto la Géode de la Villette. 

Un'ora, un po' più di un'ora. Mezzi di trasporto (da folli prendere l'auto): 1 bus + 1 trenino + 1 RER + 1 metro, il modo più veloce di arrivare a destinazione. Faccio un maxi-biglietto omnicomprensivo (nell'Ile-de-France non è come in Italia che con lo stesso biglietto puoi prendere auto e metro; senza contare che c'era anche un treno di mezzo). Bene. Con lo stesso biglietto, devo passare attraverso le bornes (i tornelli, mi pare si dica in italiano) dell'R.E.R (pronuncia: èr/ə/èr).


Ecco, in uscita dalla stazione R.E.R., bisogna far passare di nuovo il biglietto già utilizzato.
Lo passo e porcamiseriaccia mi dà il bollino rosso, come a dire: stai facendo la furba, questo biglietto non va bene!

Immediatamente dietro di me c'è un intero plotone di controllori. 
Sicché mi armo di coraggio e prima ancora di giungere al cospetto del primo controllore che si sta avvicinando, prorompo:
-Buongiorno! Non capisco, ho acquistato un biglietto valido da ** a **, controlli!
- Veramente...
- No, controlli, eppure avevo chiesto espressamente un biglietto valido da ** a **!
(comincio a innervosirmi, anche perché il controllore non sembra minimamente incoraggiato dalle mie parole a guardare il biglietto)
- Veramente, se mi lascia parlare...
- .... (sguardo mio interrogativo)
- Il suo biglietto va bene, è la macchinetta che è rotta.

Ah, ecco.
Mi fa passare. Passo. Saluto e ringrazio, dicendo che temevo fosse colpa mia (ho uno strano modo di manifestare il  mio senso di  colpa, ve lo accordo).

Riflessione a posteriori: ma se lui non fosse stato presente, come avrei fatto a passare? Io il salto "all'olio cuore"  (quello di Nino Castelnuovo, per intenderci) sui tornelli dell'R.E.R. non lo so fare!