sabato 29 settembre 2012

J'aime, Je n'aime pas

Roland Barthes con la mamma (1920?)

 
Giorni fa, ho fatto esercitare i miei studenti sul famosissimo J'AIME, JE N'AIME PAS di Roland Barthes (Roland Barthes par Roland Barthes, Paris, Seuil, 1975, pp. 120-121). Si trattava di tradurre il testo in italiano e poi di restituirne un altro, personale, a partire dal testo del filosofo francese. Come contrainte, ho richiesto che seguissero il testo (dove Barthes enumera 3 nomi di pittori, loro dovevano inserire altrettanti nomi di pittori). Ma naturalmente, presa al laccio, ho fatto anch'io il mio personale J'aime/Je n'aime pas... o meglio, visto che qui scrivo in italiano: MI PIACE, NON MI PIACE.

Ho incollato con lo scotch 2 fogli al frigorifero. Su uno ho scritto MI PIACE e sull'altro NON MI PIACE. E nel giro di una settimana ho scritto quel che durante il trascorrere del tempo via via mi sovveniva.

Ecco il risultato:

J'aime:

i broccoletti, la senape forte AMORA, il formaggio fresco di capra, il peperoncino cinese, la pasta di arachidi, l'odore del caffè, i mughetti, le peonie, le rose baccarat, il crémant rosé, i Cincinnati in politica, Yuja Wang, la Perrier fredda, la coperta anche d'agosto, la pasta ripassata in padella, i cigarillos (da vedere e basta), Debussy, camminare a passo svelto, le noci, le banane, le more coltivate, l'arcobaleno, gli orecchini pendenti, le penne stilografiche e quelle a pennarello con punta sottile, il profumo che sprigionano i mandarini sbucciati durante le feste natalizie, le novelle moderne, il trombino, il caffellatte freddissimo e senza zucchero, Marc Chagall, Giovanni Bellini, i concerti brandeburghesi, John Locke, Eduardo De Filippo, Jules Verne, Denis Diderot, Ingmar Bergman, l'autobus a 2 piani (seduta in prima fila al secondo piano), l'Alvernia, il bordeaux rosé, il jazz manouche, ascoltare la musica camminando, Vita dei Campi, dominare il mondo dall'alto di scarpe dotate di tacchi altissimi (purché a zatteroni), la parete a pan de bois del mio monolocale a Caen, il timo citronella fresco sull'insalata di pomodori, la mattina aurorale a Roma, etc.



Je n'aime pas:

i barboncini, gli uomini con i calzini corti, le gerbere, il kiwi, la chitarra elettrica, Dubuffet, tesi-antitesi-sintesi hegeliane, i videogiochi, Nicola Piovani, i grattacieli, le notti d'inverno (fuori casa), Schubert, Berio, Allevi, telefonare, il balletto classico, Pollock, i cori alpini, il clarinetto, il triangolo, i privilegi accordati ai politici, la gente che non litiga mai, la remissività, la mancanza di grinta, la codardia, le bugie, etc.
[Extra: non mi piace cambiare il sacchetto dell'immondizia della pattumiera]

Ma più di tutto, MI PIACE
a) mettere la passione in tutto quel che faccio, 
b) vederla nel mondo che mi circonda, 
c) dare un motivo di gioia di vivere a chi m'incontra sulla sua strada, per un giorno o per la vita. 

P.S. Per chi passa di qua: metti un tuo personale mi piace /non mi piace, se ti va

sabato 15 settembre 2012

Sembra facile... quando la telefonia transalpina ti regala qualcosa


Sembra facile, ma non lo è.

In Francia, l'operatore telefonico da me scelto è SFR. Non faccio l'abbonamento, non ho il forfait abonnement come praticamente tutti, perché io in Francia dal cellulare NON telefono. Mando solo sms, perloppiù verso l'Italia.

Però è vero che qualche volta chiamo e invio sms a marito figlio e a qualche amico/a. Quindi ricarico il telefonino con una scheda (in realtà uno scontrino di cassa), quando il credito sta per esaurirsi.

Da un po' di tempo, SFR la carte fa un'offerta allettante: mi dà la possibilità di chiamare (e sms-izzare) fino a 3 numeri francesi (quindi marito figlio e un'amica) gratis con una ricarica di 10 euro.
Bene.

Le indicazioni sono chiare e scritte sul ticket di ricarica (in Francia, non si può ricaricare dalla macchinetta del tabaccaio aut similia, come in Italia).
Inidcazioni: per beneficiare di chiamate (non oltre le 2h) + sms illimitati verso 3 numeri fissi o di cellulare occorre attendere sms di conferma da parte del 963 e scegliere i 3 numeri non modificabili richiamando il 963 e seguendo le indicazioni vocali.

coupon recharge


Ebbene sono mesi che o non ricevo il messaggio sms di conferma e quindi se chiamo il 963 non si menzionano affatto i fantomatici 3 numeri da indicare oppure ricevo il messaggio di conferma (che mi avverte di richiamare entro 5 gg!), chiamo il 963 ma non c'è verso di gestire (eppure il tasto l'ho premuto!) 'sti famigeratissimi 3 numeri.

Oggi mi sono stufata e cercando su internet trovo che probabilmente bisogna chiamare il 1063 (= servizio assistenza clienti).
Preparo i 3 numeri da dettare (non si sa mai), chiamo, attendo meno di 3 minuti. Dopo esser passata per vari "se vuoi ottenere un'informazione su xy, digita 2..." e così via, mi risponde un operatore il quale mi dice che per avere i 3 numeri è obbligatorio passare per il 1063 e mai per il 963.

Rinuncio a dirgli che non mi sono inventata il numero, che quel 963 sta stampigliato sullo scontrino ricarica (il coupon recharge che vedete qui sopra). Tanto lo so che lo sa già.

Mi chiede i numeri, glieli dètto e ora ho appena ricevuto un messaggio dal numero telefonico SFR 877 che recita così (traduco):

SFR LA CARTE: Chiami fin d'ora il 963 per beneficiare dei suoi 3 numeri illimtati verso tutti gli operatori (chiamate e sms nazionali).

Ecco, appunto.  
Adesso che debbo pensare?



venerdì 14 settembre 2012

Ristorantino a Parigi nel 10e arrondissement

Le cose (oppure i casi) della vita...

Ieri sera, cerca un ristorantino branché di qua, uno ottimo di là, in una zona come quella del Canal St-Martin (10e arrondissement, M° 5 station Jacques Bonsergent ; M° 4, 8 e 9 station Strasbourg-Saint-Denis) in piena ascesa sociale che pullula di ristorantini ristoranti e ristorantoni... ma nessuno entrava in servizio prima delle 20h. Di che ritenere di trovarsi in Italia... (1)

Gira che ti rigira, approdiamo nella rue de Lancry e ci soffermiamo davanti a un ristorante coreano, apparentemente carino e senza pretese. Ci hanno detto che la cucina coreana è buona. Entriamo.

Ristorante Seoul 88
Sorpresa: non solo si è mangiato benissimo, non solo non c'è stata la confusione del gomito a gomito, non solo la signora-padrona è stata discreta e gentile, ma si è pure speso poco (poi, io sono stata ospite).

E dunque ve lo consiglio!



Unico handicap (ma probabilmente è tutto mio): si mangia con le bacchette di acciaio (già  mi arrabatto penosamente con quelle di legno... con l'acciaio scivola tutto). Ma ci si riesce (se ci son riuscita io).


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(1) In realtà ci sono gli happy-hour dove consumare fin quasi alle 20h... e quindi si danno una mano tra bar e ristoranti.