giovedì 28 ottobre 2010

Biutiful di Alejandro Gonzalez Inarritu: uno splendido pugno nello stomaco

Un grande regista (autore del soggetto e anche sceneggiatore, immagino di certo anche montatore): Alejandro González Iñárritu

Un grande attore: Javier Bardem.

Un film superbo: Biutiful. Un pugno nello stomaco.

Meglio in spagnolo con sottotitoli (il video che posto è in americano, sottotitolato francese)


Fatemi fare la fanatica...


Da un giornale sloveno. Dietro le 5 poetesse dalla Compagnia internazionale delle Poete, il mio faccione, quello della Vallicelliana...

Dite che faccio molto madre di Woody Allen in New York Stories?

Confronto:

mercoledì 27 ottobre 2010

Ristorantino parigino da consigliare all'espace KIRON (XIe arrondissement)


Sotto al decimo e accanto al ventesimo, nell'undicesimo arrondissement di Parigi, non distante dalla stazione metropolitana Philippe-Auguste (ligne 2), c'è Art&Caffè, un ristorantino che cucina all'italiana (cuoco toscano). Si trova all'interno dell'espace KIRON, un poli- o multi-spazio, che si trova nella rue La Vacquerie.

Una delle sale dell'Espace Kiron


Col mio amico Eugenio (che è anche un collega di italiano) con il quale andiamo alla scoperta di ristorantini dove si mangia bene e si paga poco, oggi abbiamo loupé, mancato, il buffet à volonté (quello che con 12€, mangi quel che vuoi), ormai previsto solo nelle giornate del lunedì e del giovedì.

Negli altri giorni, come oggi, si mangia con 9€50 (un piatto), 12€ (due piatti), 15€ (tre piatti: entrée + plat du jour + dessert).
Abbiamo felicemente optato per polenta con sugo di macinata (vitello+maiale - o salsiccia sbriciolata, forse anche vino) e parmigiano. Ragù eccellente, aveva lo stesso sapore di quello che faccio io e per il quale impiego 3 ore.

Poi un ottimo arrosto di vitello (il pezzo era quello dell'almone - in gergo scamone - che ai romani piace tanto) con contorno di piselli e carote e per dessert io non mi sono fidata del dolce e ho preso del gorgonzola (tantissimo!). E ho sbagliato.

La tricotta al limone (con un coulis rosso sopra) che ha preso Eugenio, era pura poesia. Identica come sapore a questa charlotte fatta da me (ma io ci ho messo l'arancia). Il Montepulciano rosso era buono, il caffè era buono (sans plus).

Questo l'ambiente:

Restaurant Art&Caffè, Paris XIe


Per sgranchirci le gambe, abbiamo poi fatto una passeggiata nell'adiacente Père Lachaise. 

Sì, il cimitero: è pieno di begli alberi, ci sono personaggi famosi, i sepolcri hanno interessanti linee architettoniche.

Rossini è stato trasferito in Italia. Sì, sì, tranquilli: Jim Morrison sta sempre là.

sabato 23 ottobre 2010

Ottant'anni

io tra mamma e papà (1959)


È da tempo che non sono intimista (così mi pare, almeno), che non racconto i fatti miei, insomma.
Ma pochi giorni fa mio padre (colui che è stato il grande antagonista della mia vita) ha compiuto 80 anni. E quindi...

Un po' per l'età degna di rispetto, un po' perché sono madre di un 18enne o forse perché sono a un tournant, a una svolta della mia vita (che volete, sono banale, ho più di 50 anni), gli dedico questo post.
Per ringraziarlo.


A dire il vero, i dissapori, le liti, i contrasti, le divergenze che ci hanno appiccicato l'uno contro l'altra per tanti e tanti anni, si son calmati solo dopo che mia madre, in presenza dell'ennesima lite furiosa tra noi, ebbe un'ischemia (eh, lo so non mi fa onore).

Da quel momento azzerammo tutte le nostre diatribe, verbali e fisiche. L'aggressività mia si acquetò e posai su di lui uno sguardo oserei dire materno.

Mio padre era quel che era, ma era mio padre. E, seppur con molti difetti, tipici di un maschilista, un padre buono. E fiero di me (anche se non me lo aveva mai detto). Così come io non avevo capito che  lui aveva tanto bisogno di quell'amore che da bambino non aveva ricevuto, di una prova, una carezza, un sorriso, un bacio.

E invece  si è ritrovato una figlia scorbutica, che da bimba  - se qualcuno osava posare un bacio su una guancia - subito ci passava sopra la mano, come a cancellare, disgustata, l'atto.
Una bimba (io) che voleva essere amata e stimata e avrebbe fatto qualunque cosa per ottenere amore e rispetto.

Da quel giorno di 12 anni fa, quello dell'ischemia di mamma, tutto è cambiato.
Anch'io sono cambiata, meno furiosa (anche se - ormai definitivamente -  grintosa e maschile).

Il che, se debbo dire, mi è servito molto nella vita. Soprattutto quella lavorativa. Non sono mai stata una svenevole, non ho accettato compromessi; nessun uomo mi ha mancato di rispetto (se non per amore. Lo so è un paradosso, ma non posso né voglio spiegare).

E c'è da dire che ho una madre meravigliosa. Lei, col suo silenzio amorevole, mi ha sorretto nei momenti di infinita (e ricercata) solitudine che è diventata nel tempo la mia vita interiore.

Grazie papà, buon compleanno e ricorda che io sono orgogliosa della nostra originaria povertà, dell'emigrazione, dell'essere dei ritals, ma soprattutto di essere riusciti ad amare e essere amati.

Tua figlia maggiore


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Per il significato della parola rital, clicca qui (ma oggi non è più un termine per davvero ingiurioso).

Caspar David FriedrichLe bianche scogliere di Rugen, cm. 90 x 70, Fondazione Reinhart, Winterthur


sabato 16 ottobre 2010

Qualche volta, durante la giornata

photo by Jacqueline Spaccini©2009

... ti accorgi che hai bisogno della tua piccola vita quotidiana, che non la scambieresti con nessun'altra al mondo. 

E ti si stringe il cuore per una felicità che vola via come una foglia che precipita dal suo albero.